L’articolo 16 dell’Accordo di Roma del 30 gennaio 2012 vieta di avviare i lavori di una fase (definita nell’articolo 4 dello stesso accordo) senza la disponibilità di finanziamenti quale requisito indispensabile

In realtà:

- l’Europa ha finanziato solo una piccola parte e solo per il periodo 2016-2019, poi si vedrà se ci saranno i soldi,

- è accertato che la Francia non ha dimostrato la disponibilità della sua quota di finanziamento del progetto,

- Foietta, in una lettera ufficiale, ha dichiarato che l’Italia non ha, ad oggi, la disponibilità dell’intero finanziamento,

- l’articolo 4 dell’Accordo del 30 gennaio 2012 prevede che “i lavori saranno eseguiti per fasi funzionali”, che vietano qualsiasi finanziamento mediante l’uso della legge italiana nota come “lotti costruttivi non funzionali “.

L’articolo 18 dell’Accordo del 30 gennaio 2012 esige una certificazione dei costi da parte di “un soggetto terzo esterno”. TELT ha deciso di affidare l’incarico alla società TRACTEBEL che è un subappaltatore storico di LTF che ha lavorato al progetto fin dal 2002!

Questa società non è quindi un soggetto terzo esterno e TELT viola l’articolo 18 dell’Accordo del 30 gennaio 2012 e gli appalti lanciati finora sono ILLEGALI.

L’articolo 17 dell’Accordo del 30 gennaio 2012 e il relativo Allegato 2 prevede il finanziamento del progetto con il ricorso a capitali privati. La mancanza di un’identificazione precisa dei partner privati e le modalità dei loro contributi per il finanziamento del progetto non tiene conto, da un lato, della norma e del principio di finanziamento espresso due Governi e in secondo luogo il principio della disponibilità preliminare del finanziamento stabilito dall’articolo 16 dell’accordo del 30 gennaio 2012.

Il signor Hubert du Mesnil, presidente di TELT è anche presidente dell’Institut de la Gestion Déléguée (fondazione-lobby costituita per curare gli interessi dei grandi appaltatori pubblici) eletto in questo incarico da società che ricevono appalti aggiudicati dalla società TELT di cui è anche Presidente, questo duplice ruolo viola tutte le regole per la prevenzione dei conflitti di interesse, assunzione illecita di interessi, corruzione o traffico di influenze sia a livello nazionale sia a livello europeo.

L’Antitrust ha accertato il conflitto di interessi nella nomina del signor Mario Virano, ex presidente dell’Osservatorio sul TAV e Commissario del governo, a Direttore generale di TELT, la società incaricata di costruire e gestire il tunnel della futura Torino-Lione.

Virano ha fatto ricorso al TAR che finora non si è espresso, ma nessun Governo l’ha rimosso. Permane la questione della validità degli atti sottoscritti in questo lasso di tempo da Virano, a partire dagli accordi europei e transnazionali: a rigore di diritto potrebbero essere dichiarati nulli.

L’illegalità impunita continua, fino a quando?