Il Senato francese ha dichiarato la sua posizione rispetto all’asimmetria dei costi tra Francia e Italia

Emendamento https://www.senat.fr/enseance/2018-2019/369/Amdt_375.html

Lo Stato francese conferma il suo impegno per la creazione del collegamento ferroviario internazionale Lione-Torino per il trasporto merci e passeggeri, il collegamento centrale del corridoio mediterraneo della rete transeuropea di trasporto.

In conformità agli accordi e trattati internazionali (Convenzione delle Alpi del 1991, trattati franco-italiani del 2001, 2012 e 2015), il collegamento è considerato nel suo complesso, ovvero il tunnel transfrontaliero da consegnare nel 2030 e le strade di accesso alla struttura.

Le linee di accesso francesi su questo collegamento non solo contribuiscono al miglioramento dei collegamenti internazionali, ma rispondono anche ai principali obiettivi della strategia di investimento delineata da questa legge (transizione energetica, mobilità quotidiana, sviluppo del trasporto ferroviario di merci, ecc.

In collaborazione con gli attori locali e in coordinamento con l’Italia, un approccio volto a definire una fase rilevante di questi accessi, ma anche a richiedere un cofinanziamento europeo nell’ambito del meccanismo di interconnessione in Europa, consentirà di integrare nel modo più efficace possibile questo progetto nel percorso di investimento previsto da questa legge.

Oggetto (in rosso i commenti del prof. Sergio Foà)

Questo emendamento mira a stabilire la specificità internazionale del collegamento ferroviario europeo Lione-Torino nella pianificazione degli investimenti della legge sull’orientamento alla mobilità.

Collegamento mancante nel corridoio mediterraneo TEN-T, la relazione Lione-Torino è costituita dal tunnel transfrontaliero sotto le Alpi e dalle linee di accesso sul versante francese e italiano, che formano un insieme coerente.

Il governo italiano ha recentemente espresso la volontà di rinegoziare gli accordi di cofinanziamento sulla galleria di base a causa della mancanza di visibilità sulla programmazione degli accessi francesi alla struttura.

L’affermazione è falsa. Il Governo italiano ha chiaramente espresso sul piano tecnico (ACB) e politico che “la corrispondenza dell’opera all’interesse pubblico non è scontata” e ha quindi chiesto a TELT di evitare di assumere iniziative che generino “vincoli giuridici di sorta”. La questione della programmazione degli accessi è solo uno degli aspetti rilevanti e si iscrive nel più ampio problema della mancanza di copertura dell’opera, a maggior ragione a fronte dell’asimmetria dei costi favorevole alla Francia. (Lo scambio di lettere fra CONTE e TELT 8-9 marzo 2019)

Nello spirito degli accordi internazionali, la realizzazione di questi accessi è stata la contropartita di un maggiore contributo finanziario dell’Italia per la galleria di base.

Questo passaggio è importante perché, laddove richiama “lo spirito degli accordi internazionali”, implicitamente si riferisce al principio di leale cooperazione tra gli Stati, e quindi alla “contropartita” che la Francia deve garantire all’Italia. La corrispondenza all’interesse pubblico deve permanere nel tempo… se la Francia accelera le opere sul suo territorio, senza tenere conto delle indicazioni italiane, non sta rispettando lo spirito degli accordi internazionali. A meno che si assuma le conseguenze, anche finanziarie, delle sue scelte. Peraltro l’Accordo del 2015, se è vero che autorizza i lavori definitivi, li autorizza ovviamente solo ove vi sia copertura.

In un clima diplomatico favorevole ad alcune ambiguità che pesano sulla dinamica di questa infrastruttura strategica, questo emendamento permette di riaffermare l’impegno della Francia in questo grande progetto europeo al servizio degli interessi economici ed ecologici del paese. In particolare, riflette la volontà della Francia di costruire linee di accesso da Lione all’ingresso del tunnel internazionale attraverso un processo, avviato dal governo, di ragionevole scaglionamento del progetto e il ricorso ai finanziamenti europei per garantire il rispetto del percorso di investimento di questo testo.

Il “ragionevole scaglionamento del progetto” è riferito verosimilmente al 2038. E’ evidente che si tratta di una iniziativa unilaterale della Francia, che però presuppone lo “sblocco” degli appalti che (solo sulla carta) TELT si è impegnata a non rendere giuridicamente vincolanti…. L’Italia deve ribadire alla Francia che in difetto di interesse pubblico, le opere francesi dovranno essere considerate solo di interesse territoriale. Ciò comporta una perdita dei finanziamenti UE, perché verrebbe meno il valore aggiunto europeo. Per evitare che la Francia possa imputare all’Italia tale perdita, l’Italia deve rendere manifesta la necessità di valutare, all’esito dei lavori francesi, la permanenza delle condizioni per procedere…