Il PresidioEuropa NO TAV è formato da persone appartenenti al Movimento NO TAV della Valle di Susa che hanno pensato che fosse importante creare una rete di collegamento a livello europeo fra varie realtà di opposizione a quelle che noi chiamiamo grandi opere inutili e imposte.
Come tutti gli altri gruppi di lavoro nati in seno al Movimento NO TAV, anche il nostro ‘Presidio’ è formato da volontari, si organizza in modo autonomo, si autofinanzia e allo stesso tempo contribuisce e supporta le iniziative comuni a tutto il Movimento. L’unica differenza rispetto agli altri Presìdi del Movimento, che sono luoghi di incontro esistenti fisicamente, è che il PresidioEuropa NO TAV non fa riferimento a un luogo fisico ma si potrebbe definire virtuale, cioè risiede contemporeamente qui in Valle di Susa e presso tutti i Movimenti europei che se ne sentono parte attiva. Le sue riunioni si svolgono generalmente nel Presidio No TAV di Borgone.
Abbiamo deciso di definirci ugualmente ‘presidio’ perché anche in Europa c’è urgente bisogno di ‘presidiare’, cioè di sorvegliare e di custodire la pratica della democrazia soprattutto nelle decisioni che prevedono l’utilizzo di grandi quantità di denaro pubblico.
Qui in Italia, come nel resto d’Europa, queste decisioni vengono imposte dai governi nazionali troppo sovente con pratiche che di democratico hanno ben poco e con giustificazioni prive di qualsiasi fondamento.
Lungi dall’essere nimby, attraverso la sua lotta particolare, il Movimento NO TAV ha sempre cercato di diffondere un messaggio preciso di interesse generale: il denaro pubblico deve venire speso per opere che vadano a vantaggio e siano a servizio di tutta la collettività, e i cittadini hanno diritto di conoscere la verità e di pronunciarsi sui progetti e sulle motivazioni che sostengono tali opere.
Il ‘caso’ della Val di Susa e della sua lotta democratica e nonviolenta contro la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, che è cominciata nel 1989, non è isolato. È bastato allargare lo sguardo oltre le Alpi per scoprire che, oltre a coloro che sono coinvolti nell’opposizione alle linee AV, in Europa ci sono molti altri movimenti che lottano contro grandi opere che secondo i cittadini sono inutili e devastanti (aeroporti, autostrade, tangenziali, stazioni ferroviarie sotterranee, rigassificatori, …).
Questa crescente consapevolezza ci ha fatto riflettere sull’importanza di raccordare fra loro le varie lotte europee, affinchè si possano rafforzare a vicenda e insieme avere maggior peso e maggiore visibilità sia nei rispettivi Stati nazionali che presso il Parlamento Europeo.