L’importanza della Relazione Speciale n. 10/2020 della Corte dei Conti Europea del giugno 2020 deriva dalla sua genesi, illustrata al punto 07. Si apprende in questo paragrafo che l’idea di esaminare questi grandi investimenti UE è nata anche dalla volontà della Conferenza dei presidenti delle Commissioni del Parlamento europeo del 2017.

Ci aspettiamo che il Parlamento eletto nel 2019, nel momento in cui si appresta nelle prossime settimane a votare il Bilancio Pluriannuale UE 2021-2027, tenga massimamente conto dei contenuti critici di questa Relazione. E approvi l’Emendamento CO2 alla Legge europea sul Clima (Emendamento all’Articolo 5) suggerito da PresidioEuropa No TAV e presentato dai Gruppi Greens/EFA, GUE e M5S che afferma tra l’altro che “qualsiasi progetto di infrastrutture per l’energia e i trasporti deve, in base a una valutazione indipendente, essere considerato coerente con gli obiettivi climatici del 2030, 2050 ed eventualmente 2040.”

Ci auguriamo che il Parlamento Europeo approvi questo emendamento, si riuscirà così a fermare le grandi opere come la Torino-Lione che è un Crimine Climatico.

Al punto 08 la Relazione dà il voto al lavoro della Commissione europea e va letto in tutti i dettagli. E’ opportuno ricordare che gran parte delle attività esaminate dalla Relazione è svolto da INEA, l’Agenzia che gestisce i progetti TEN-T che ha ricevuto il 93 % della dotazione finanziaria totale per l’MCE e il 7 % di quella per Orizzonte 2020, per un totale di 33,6 miliardi di euro, si tratta dell’importo più elevato gestito da un’agenzia esecutiva dell’UE.

Nella Relazione Speciale ECA n. 19/2019 della Corte dei conti, intitolata L’INEA ha prodotto benefici, ma vanno affrontate le carenze dell’MCE è scritto: “87 Il tasso di pagamenti particolarmente basso per l’MCE-Energia e l’MCE-Trasporti è legato ai ritardi nell’attuazione e alla sotto-esecuzione dei progetti. Il problema alla base è costituito dai progetti con una performance insoddisfacente, che non utilizzano i fondi loro assegnati.” Questa è esattamente la situazione del progetto Torino-Lione.

In questa Relazione – e nella precedente dell’ECA n. 19/2019 – non è scritto, ma i funzionari pubblici di INEA operano come se lavorassero in un’azienda commerciale privata che promuove e vende i suoi prodotti, utilizzando tecniche di marketing al punto che sono arrivati a promuovere i progetti TEN-T utilizzando l’aggettivo Tentastici (deformazione di fantastici) e ad organizzare una fiera ogni anno, i c.d. TEN-T Days, per pubblicizzare i loro successi. Si tratta di una gestione a dir poco irresponsabile dei denari pubblici che devono invece essere utilizzati in funzione dell’utilità pubblica dei progetti e non della loro performance “commerciale”.

Dobbiamo constatare che i funzionari di INEA sono in ottima compagnia, anche quelli pagati da TELT svolgono i loro compiti con lo stesso spirito del rappresentante di commercio che sopravvive solo se vende i suoi articoli (dimenticando che TELT non ha un bel niente da vendere ma solo realizzare la Torino-Lione, se sono capaci, visto il ritardo di 15 anni fino ad oggi accumulato.

Ciò detto, Non facciamoci ingannare! Già dal titolo, la Relazione speciale della Corte dei Conti europea sulle infrastrutture finanziate dall’Europa ci invita alla cautela: “Per realizzare in tempo gli effetti di rete, è necessaria una maggiore velocità di attuazione dei megaprogetti”.

Nei punti 09 e 10 sono elencati gli otto progetti esaminati.

Estensione e approccio dell’audit

07 L’idea di un audit sui megaprogetti di infrastrutture di trasporto è nata inizialmente in seno alla Corte dei conti europea. L’importanza di questo argomento è stata sottolineata da una richiesta del 2017 della Conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento europeo, secondo la quale la Corte avrebbe dovuto espletare un audit sugli investimenti in grandi progetti di trasporto (megaprogetti per oltre 1 miliardo di euro)5. La Commissione faceva già riferimento a tali progetti come “grandi progetti di dimensione transfrontaliera”6.

5 “Esaminare tali progetti in termini di costo/beneficio e trasparenza ed effettuare un raffronto tra stime dei costi all’inizio dei progetti e costi effettivi al loro completamento” [trad. della Corte].

6 “L’Europa ricomincia a investire – Bilancio del piano di investimenti per l’Europa e prossimi passi”, COM(2016) 359 final dell’1.6.2016.

Ai fini della presente relazione, per “infrastrutture-faro nel settore dei trasporti” (IFT) si intende qualunque infrastruttura di trasporto cofinanziata dall’UE dal costo stimato totale superiore ad 1 miliardo di euro. Ai fini della selezione del campione di audit, gli auditor della Corte hanno inoltre aggiunto le seguenti caratteristiche:

  • ingente importo stanziato o pagato a titolo di cofinanziamento dell’UE (senza fissare una soglia quantitativa);
  • importanza per il completamento della rete di trasporto dell’UE (in particolare per quel che riguarda i collegamenti transfrontalieri);
  • atteso impatto socio-economico foriero di cambiamenti.

08 La Corte ha appurato se la Commissione europea avesse provveduto affinché le IFT fossero pianificate in maniera adeguata e risultassero efficienti. La Corte ha verificato:

a) se la Commissione stia assicurandosi che le procedure seguite negli Stati membri per realizzare le IFT porteranno ad avere corridoi della rete centrale completati ed operativi entro il 2030;

b) se la pianificazione delle IFT sia valida e trasparente;

c) se l’attuazione delle IFT sia efficiente;

d) se la supervisione operata dalla Commissione sugli investimenti cofinanziati dall’UE nelle IFT sia adeguata.

09 Questo compito di audit è particolarmente pertinente e tempestivo, per una serie di ragioni. In precedenti relazioni7, la Corte aveva già fatto riferimento all’urgente necessità di rivedere il regolamento TEN-T per renderlo più realistico. Oltre al passaggio a modi di trasporto a basse emissioni di carbonio, le IFT sono intese ovviare agli importanti anelli mancanti che impediscono il completamento dei corridoi della rete centrale.

10 La Corte ha selezionato un campione di otto IFT che coinvolgono 13 Stati membri e ha incluso numerosi tipi di infrastrutture di trasporto; tuttavia, poiché le ferrovie e le vie navigabili interne sono ritenute di vitale importanza per sostenere il passaggio alla mobilità a basse emissioni di carbonio, gli auditor della Corte hanno concentrato maggiormente la propria attenzione su questi tipi di investimenti transfrontalieri. L’allegato I alla relazione comprende una breve descrizione delle IFT selezionate. L’allegato II e l’allegato III forniscono indicatori chiave di performance concernenti l’evoluzione dei costi e i calendari di dette IFT.

7 Ad esempio, la raccomandazione n. 1 della relazione speciale n. 23/2016 della Corte (“Il trasporto marittimo dell’UE è in cattive acque: molti investimenti risultano inefficaci e insostenibili”) e la raccomandazione n. 1 della Relazione speciale n. 19/2018: La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace.

11 La Corte ha esaminato il ruolo della Commissione nella pianificazione, attuazione e supervisione del cofinanziamento UE delle otto IFT seguenti (cfr. figura 2):

1) Rail Baltica: una linea ferroviaria che collega Estonia, Lettonia e Lituania alla Polonia e che consente un collegamento alla Finlandia (nel corridoio Mare del Nord-Mar Baltico);

2) collegamento Lione-Torino: un collegamento ferroviario transfrontaliero che collega Francia e Italia (nel corridoio mediterraneo);

3) galleria di base del Brennero: un collegamento ferroviario transfrontaliero che collega Austria e Italia (nel corridoio scandinavo-mediterraneo);

4) collegamento fisso Fehmarn Belt: un collegamento stradale/ferroviario tra Danimarca e Germania (nel corridoio scandinavo-mediterraneo);

5) Basque Y e relativo collegamento con la Francia: un collegamento ferroviario ad alta velocità collegante Vitoria in Spagna a Bordeaux in Francia (nel corridoio atlantico);

6) collegamento Senna-Schelda: in origine, una via navigabile interna tra i fiumi Senna e Schelda, poi divenuta una rete di vie navigabili interne in Francia e Belgio (nei corridoi Mare del Nord-Mediterraneo e atlantico);

Ulteriore commento

Il titolo attribuito alla Relazione è una sintesi che deve preoccupare perché in realtà raccomanda all’Unione europea la strada da seguire, ossia non meno grandi opere ma una maggior velocità di attuazione dei progetti da tempo decisi.

La Corte dei Conti constata che l’Unione europea, nel suo insieme, non è stata capace di portare avanti con rapidità queste opere faro – tra le quali spicca la Torino-Lione: ritardo di 15 anni e aumento dell’84% dei costi.

PresidioEuropa ha affermato da tempo che i ritardi non sono dovuti a pigrizia ma perché queste Grandi Opere interessano poco agli Stati membri e molto alle imprese che le devono realizzare, preferibilmente con lentezza: per questi soggetti la velocità non conta, è importante farle.

Di fatto siamo di fronte ad un enorme contributo europeo alle Imprese di Costruzione sempre alla ricerca di nuovi mega e giga progetti da realizzare per aumentare i loro profitti a spese degli Stati, opere che generano poca occupazione stabile.

La Corte dei Conti europea non può sanzionare l’attività della Commissione se non a parole, criticandola pubblicamente.

Ciò detto, dobbiamo tuttavia apprezzare le osservazioni critiche contenute nella sua relazione e auspicare che esse siano considerate con attenzione dal Parlamento europeo, dai Governi e dai Parlamenti degli Stati Membri e dall’opinione pubblica.

Ci auguriamo che queste forti critiche consentano di alleggerire il prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea del 2021 al 2027 di decine di miliardi in opere inutili, comprese le spese militari.

Tutti coloro che in questi anni hanno lottato contro le Grandi Opere Inutili e Imposte ritroveranno nelle critiche della Corte dei Conti europea molti dei loro argomenti che la politica e i media hanno sempre disprezzato e non considerato: più costi, più danni all’ambiente, più CO2, meno posti di lavoro.

Oggi queste stesse critiche, formulate da un’autorevole istituzione europea, stanno avendo molto ascolto da parte dell’opinione pubblica e dei media.

Non possiamo che rallegrarcene perché mettono in rilievo tutte le contraddizioni interne al potere legislativo ed esecutivo dell’Unione europea da tempo criticate dai cittadini.

DOCUMENTAZIONE

Relazione ECA Giugno 2020

http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2020/06/ECA-SR_Transport_Flagship_Infrastructures_IT.pdf

Special Report 10/2020: EU transport infrastructures: more speed needed in megaproject implementation to deliver network effects on time

L’imbarazzato commento di TELT alla Relazione ECA: Comunicato Stampa TELT 17 giugno 2020 https://www.telt-sas.com/wp-content/uploads/2020/06/CS_TELT_17062020_Rapporto_Corte_conti_EU.pdf

ECA Relazione speciale  n. 19/2018: La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace

 https://www.eca.europa.eu/en/Pages/DocItem.aspx?did=53699

24 Tale questione è stata evidenziata anche nella relazione speciale n. 19/2019 della Corte, intitolata “L’INEA ha prodotto benefici, ma vanno affrontate le carenze dell’MCE”  (cfr. paragrafo 72).  https://op.europa.eu/webpub/eca/special-reports/inea-19-2019/it/