Il passaggio a Rivalta di Torino della seconda linea ferroviaria Torino-Lione  distruggerà 100 ettari di fertile terra, un milione di metri quadrati, 50 m2 per ogni residente


L’Amministrazione di Rivalta di Torino ha convocato per mercoledì 28 giugno 2023 alle ore 17.30 il Consiglio Comunale aperto sul tema del passaggio della seconda linea Torino-Lione fra le case e la fertile campagna della cittadina alle porte di Torino.

Resoconto del Consiglio Comunale Aperto

Tale decisione fa seguito alla richiesta di centinaia di cittadini che hanno firmato una lettera predisposta dal locale Comitato No TAV di Rivalta e che sperano di poter così mettere in discussione il devastante progetto della seconda linea ferroviaria Torino-Lione che dovrebbe attraversare il territorio comunale.

Da anni in Italia continua il processo di “distruzione della terra” attraverso il consumo di suolo senza precedenti, all’occasione stigmatizzato da politici, amministratori locali, e anche dai media.

Infatti ISPRA denuncia un consumo di suolo di 2,2 m2 al secondo nel 2022 in Italia, ma di fronte ai dati reali di consumo di suolo per la Torino-Lione cala il silenzio più totale dei decisori politici perché ritenuta opera utile e indispensabile.

Il passaggio della seconda linea ferroviaria a Rivalta di Torino infatti consumerà 100 ettari di fertile campagna secondo il progetto attuale, senza contare la distruzione di case e il consumo di altre decine di ettari destinati al quadruplicamento dei binari vicini all’ospedale San Luigi, alle aree degli enormi cantieri, alle strade di accesso, alla modifica della viabilità, ai reliquati, alle strade che verranno dismesse e infine alla distruzione della rete idrografica  (canali, bealere) per l’irrigazione.

Si tratta dell’11% della superficie agricola utilizzata (SAU) nel territorio comunale di Rivalta di Torino.

Saranno oltre un milione di metri quadrati, 50 m2 per ogni residente.

Non esiste in Italia un comune che abbia avuto una distruzione di questa portata della SAU per l’insediamento di una qualsiasi infrastruttura viaria o ferroviaria.

Il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri devono rendersi conto del livello di distruzione del territorio che non ha eguali su altri territori anche perché insiste come una S rovesciata all’interno del territorio da Nord-Ovest a Sud-Est e quei terreni sono sottratti per sempre all’attività agricola.

E le operazioni di distruzione del suolo fanno rima con l’emissione per almeno sette anni di pericolose polveri fini e ultrafini, di CO2, di NOx e di rumori per 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno. Un vero e proprio Crimine Ambientale.

Sarà un confronto serrato e difficile anche perché l’Amministrazione comunale lo ha volutamente organizzato in modo da evitare un vero e proprio dibattito, a partire dalla scelta dell’orario pomeridiano che non facilita la partecipazione di coloro che lavorano, e dalla negazione di usare l’auditorium Franca Rame, una sala comunale più accogliente indicata dal Comitato No TAV.

Il Comitato No TAV di Rivalta ricorda che l’Amministrazione invia ai cittadini e pubblica sul sito “Rivalta Informa, le notizie dalla tua città”, un bollettino che divulga l’ambigua posizione del Sindaco e della Giunta mentre nasconde le distruzioni che la realizzazione del progetto provocherebbe al territorio. Nell’agosto 2022 titolava infatti: “TAV, prosegue il confronto con RFI: il progetto va migliorato per tutelare il territorio”, confermando cosi il sostegno all’inutile e  dannoso progetto che non sarà cancellato ma solo spostato di alcuni metri per tutelare la Cappella di San Vittore.

Altri argomenti saranno portati dai cittadini circa la criticità dei flussi di traffico che si presenta anche con la presenza di piccoli cantieri sulle strade di tutti i giorni per andare a scuola, al lavoro, all’ospedale, che creano sensibili ritardi agli spostamenti quotidiani. Dopo anni di promesse, il trasporto pubblico resta pietoso e purtroppo non ci sono alternative valide all’auto privata.

Il Comitato No TAV di Rivalta ricorda che i lavori per la nuova linea TAV Torino-Lione imporrebbero per almeno sette anni permanenti ostacoli al fluire del traffico delle auto a causa di deviazioni stradali, interferenze, sensi unici alternati, provocando chilometriche code sulle strade San Luigi, del Dojrone e per Rivoli, tutte direttrici da e per Torino, da e per gli ospedali.

Da una parte ci saranno i cittadini che vogliono poter decidere liberamente del loro futuro e “pongono domande ed esigono risposte”, in centinaia si sono messi in movimento e hanno obbligato l’Amministrazione comunale a convocare un Consiglio Comunale Aperto, nel quale essi potranno parlare e dire cosa pensano e cosa si aspettano dal Sindaco e dalla Giunta.

Dall’altra, un’Amministrazione che irresponsabilmente ha scelto di stare con chi vuole distruggere la Città di Rivalta, invitando a “raccontare” il progetto solo i promotori del TAV Torino-Lione, senza contraddittorio.

L’Amministrazione di Rivalta ha invitato a difendere le ragioni del progetto il Commissario Governativo straordinario Calogero Mauceri, i tecnici di RFI e i “suoi” tecnici che, tutti insieme, lavorano per “disegnare il migliore progetto possibile per i rivaltesi”.

Il Comitato No TAV di Rivalta dal canto suo ha reagito chiedendo che il “confronto” per essere equilibrato deve prevedere l’intervento di membri della Commissione Tecnica Torino-Lione – incaricata da anni di fornire gratuitamente consulenza all’Unione dei Comuni dalla Val Susa -, oltre a quelli dei cittadini.

Tutto ciò di fronte all’ennesima conferma della decisione della Francia di non realizzare nell’immediato futuro le analoghe nuove linee ferroviarie di accesso al tunnel di base, ma di rinviare a dopo il 2042 la riflessione sugli itinerari tra Saint-Jean-de-Maurienne e Lione, ammodernando nel frattempo la linea verso Digione al posto di Lione.

Nell’immagine un cantiere dell’Alta Velocità ferroviaria in Francia simile a quello che potrebbe essere installato a Rivalta di Torino