20210723 – English text below – texte français en bas PresidioEuropa ha sollecitato per anni l’attenzione e l’azione politica dei gruppi politici presenti nel Parlamento Europeo sulla questione delle Grandi Opere in generale e quindi sulla Torino-Lione, Crimine Climatico.

Abbiamo svolto azioni di Lobby Popolare con incontri con i MEPs nel Parlamento europeo a Strasburgo e in Valle Susa, Conferenze stampa in Italia e nel Parlamento europeo, convegni tematici, consegna a Strasburgo della Sentenza del Tribunale Permanente dei Popoli, Lettere Aperte, redatte con la determinante collaborazione tecnico-scientifica della Commissione Tecnica Torino-Lione, inviate all’Unione Europea con dettagliate argomentazioni a sostegno della indispensabilità di non realizzare un’opera inutile.

PresidioEuropa ha definito La Torino-Lione un Crimine Climatico”. Questa brutale, ma autentica caratteristica, avrebbe potuto incitare dei MEPs ad assumere con determinazione la nostra lotta nella loro azione politica, anche con l’obiettivo di  allargare la base di consenso ad altri gruppi politici europei per fermare le GOII – Grandi Opere Inutili e Imposte.

La realtà indica tuttavia che il nostro auspicio non è stato ascoltato, il Parlamento europeo a maggioranza sostiene la Torino-Lione e le GOII.

La maggioranza pro Grandi Opere nel Parlamento europeo ha votato con entusiasmo il nuovo CEF, strumento finanziario UE, che assegna molti miliardi di € alle GOII, e la Direttiva 2021/1187 del 7 luglio 2021 sulla razionalizzazione delle misure per promuovere la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), qui le prossime tappe delle istituzioni europee per accelerare la realizzazione dei progetti TEN-T.

Gruppi politici e singoli MEP che storicamente hanno dato attenzione alla nostra lotta non sono stati purtroppo capaci di diffondere in modo visibile ed efficace la loro opposizione alla Grandi Opere e alla Torino-Lione.

Dobbiamo considerare questi soggetti politici come sostenitori delle Grandi Opere ? Purtroppo in parte sì, ai posteri l’ardua sentenza. Tocca a noi  continuare a sollecitarli e suggerire loro gli argomenti vincenti affinché attivino una vera lotta politica, oltre alle facili dichiarazioni.

Intanto dobbiamo constatare che è passato il tempo nel quale gli eletti nel Parlamento europeo e in quelli nazionali, che storicamente hanno dato attenzione alla lotta contro la Torino-Lione e le GOII, invitavano le cittadine e i cittadini a portare le loro rivendicazioni all’interno del Parlamento di Strasburgo o di Bruxelles, o “scendevano” in missione nelle nostre terre a condividere le lotte.

Visto dal basso il Parlamento europeo nel suo complesso – non vale nemmeno la pena di citare la Commissione europea e il Consiglio, organi non eletti – non considera, anzi respinge, le nostre riflessioni dal basso contro le GOII e la nostra lotta non è più citata nelle loro valutazioni dall’alto.

Ricordiamo che una delle caratteristiche principali della lobby popolare – rappresentata dalle cittadine e dai cittadini – è l’assenza del conflitto di interessi.

Ora, a causa della pandemia Covid-19, i MEPs fanno PAD (politica a distanza), la versione parlamentare della DAD. Martedì 20 luglio 2021 i MEPs sono partiti per un mese di Grandi Vacanze fino al 22 agosto 2021, tutti abbiamo il diritto alle ferie.

Per memoria, crediamo sia utile ricordare questi recenti atti pubblici di denuncia.

Un gruppo di scienziati ha inviato il 18 dicembre 2020 una Lettera Aperta ai Leader europei – Il Progetto Torino-Lione è coerente con la Strategia climatica dell’Unione Europea ? Ma la Commissione europea non sa come rispondere ai due quesiti posti.

Certo incoraggiati da questa lettera e aiutati dagli argomenti in essa contenuti, 21 MEPs dei Gruppi Verdi/Alleanza libera europea e Sinistra al Parlamento europeo -  GUE/NGL  hanno inviato il 22 marzo 2021 una Lettera Aperta alla Commissione Europea, il Vice Presidente Frans Timmermans si è preso tre mesi e ha risposto il 2 luglio 2021 in modo fuorviante ed è persino piuttosto offensiva per la nostra intelligenza, nel perfetto stile della Commissione europea.

Di fronte a questa superba risposta abbiamo subito chiesto ai 21 MEPs di contro-rispondere adeguatamente a Timmermans, Padrone del Green Deal Europeo, ma non ci hanno dato retta.

La pausa estiva ci è parsa una buona occasione per inviare il 21 luglio 2021 ai 21 Membri del Parlamento europeo un’ennesima Lettera (cfr. in basso) contenente alcuni  argomenti per aiutarli a preparare il loro rientro autunnale contro la Torino-Lione per mezzo di un’adeguata risposta al Vice Presidente, il più ascoltato consulente ambientale della Presidenta Ursula van der Leyen.

Ecco qui in basso la nostra lettera del 21 luglio 2021 (tradotta dall’originale in inglese).


21 luglio 2021

Torino-Lione, un crimine climatico: Suggerimenti per la redazione di linee guida per l’attuazione del Green Deal europeo coerente con i suoi obiettivi

Car* amic* membri del Parlamento europeo,

il Vice Presidente della Commissione europea Frans Timmermans ha impiegato più di 3 mesi per rispondere alla vostra molto ben argomentata Lettera Aperta firmata da 21 MEPs il 22 marzo 2021 (prima firmataria Eleonora Evi) con la quale gli avete posto 3 domande:

  • La Commissione è in possesso di stime sulle emissioni di CO2 del collegamento Torino-Lione che possano suggerire uno scenario diverso? In caso contrario, come può essere compatibile con il Green Deal Europeo  un progetto infrastrutturale che probabilmente produrrà emissioni di CO2 almeno fino al 2055?
  • La Commissione si impegna a garantire la coerenza tra la legislazione attuale e futura, gli obiettivi climatici e il Green Deal Europeo?  In caso affermativo, la revisione del regolamento TEN-T includerà una valutazione del ciclo di vita delle emissioni di megaprogetti come la Torino-Lione, comprese le emissioni “Scope 3″ e possibilmente basata su una valutazione di terzi?
  • La Commissione intende prendere in considerazione l’impatto sulla biodiversità prima di finanziare progetti con il denaro dell’UE?

Mentre vi ringraziamo per la vostra iniziativa, dobbiamo purtroppo notare dalle parole di Timmermans la sua ininterrotta volontà di sostenere e finanziare progetti sbagliati – che giudichiamo essere un Crimine Climatico – che non faranno altro che aumentare il Cambiamento Climatico e danneggiare la vita umana e quella delle altre specie del pianeta.

Pensiamo che il Cambiamento Climatico non sia una questione di dichiarazioni di principio, agitando le mani o esercizi retorici. Si tratta di una serie di fenomeni fisici che avvengono all’interno di un sistema complesso che si avvicina ad una condizione critica (un “punto di ribaltamento”).

Le recenti inondazioni mortali in Germania, Belgio e Paesi Bassi sono un altro campanello d’allarme che ogni deputato impegnato nella lotta per un Pianeta migliore dovrebbe ricordare a Frans Timmermans e a tutte le istituzioni europee che rifiutano sistematicamente di ascoltare e discutere la questione del Cambiamento Climatico con i cittadini di base, ma sono molto aperti ad incontrare le lobby economiche e finanziarie.

Tutto è misurato e le leggi che governano non sono quelle della politica e dell’economia, ma quelle della fisica. L’UE ha fissato un obiettivo quantitativo ben definito per contribuire ad evitare che il mondo intero raggiunga il “punto di svolta” oltre il quale le conseguenze possono essere fuori scala e strettamente imprevedibili, ma, sicuramente, globalmente drammatiche.

Come noto, l’obiettivo da raggiungere entro il 2030 è una riduzione del 55% (rispetto al 1990) dei gas serra emessi dall’Unione europea.

Per raggiungere (non semplicemente dichiarare) l’obiettivo quantitativo specificato in così breve tempo è necessario che tutti i processi che emettono CO2 e altri gas equivalenti:

  1. siano ridotti della metà prima del 2030;
  2. quando, per un dato processo o sistema, si ritiene che tale drastica riduzione non sia possibile, si attivi contestualmente un processo alternativo che estragga dall’atmosfera la CO2 in eccesso dovuta al processo incoercibile.

Al di fuori di queste opzioni ci poniamo nel dominio delle chiacchiere.

Indubbiamente il trasporto condivide una quota importante del bilancio totale delle emissioni, quindi il suo ruolo è centrale in qualsiasi strategia di riduzione.

Per quanto riguarda la scala temporale, la permanenza nell’atmosfera di una molecola di CO2 può essere dell’ordine di un paio di secoli, superando così la durata delle scelte umane solitamente dominate dalla ricerca di ritorni immediati, pur dichiarando orizzonti a lungo termine.

“La Commissione non effettua stime delle emissioni derivanti dalla costruzione di progetti su base individuale”, tuttavia può:

  1. vincolare i proponenti a fare tali stime;
  2. imporre che le valutazioni siano eseguite da organismi qualificati indipendenti (i proponenti sono ovviamente parti interessate).

Il “recente studio” condotto dall’Osservatorio Torino-Lione:

  1. non è affatto recente in quanto riproduce sostanzialmente i risultati di uno studio di quasi 10 anni fa di LTF, oggi TELT;
  2. non è evidentemente disinteressato (in Italia si dice che è come chiedere all’oste se il suo vino è buono);
  3. non espone le ipotesi di base delle previsioni;
  4. a seconda dell’ipotesi non è rivelata la lunghezza dei singoli viaggi evitati su strada, la stima del risparmio di CO2 può essere fino a sette volte sovrastimata rispetto a ciò che è ragionevole;
  5. assume che la presenza del tunnel indurrà in breve tempo un aumento della quota di trasporto ferroviario dal 7% al 55%, senza dichiarare per quale miracolo avverrebbe tale trasferimento, non essendoci precedenti in Europa;
  6. in ogni caso, supera sia la scadenza del 2030 che quella del 2050;
  7. assumendo, come fa lo studio (e la Commissione?), una crescita costante del traffico (in termini di tonnellate) il volume totale di CO2 rilasciato aumenta comunque: il miglioramento dell’efficienza in una prospettiva di crescita implica inevitabilmente una crescita continua anche delle emissioni (questa è banale aritmetica).

Riassumendo, concludiamo che la risposta di Frans Timmermans:

  1. non è una risposta alle domande specifiche poste,
  2. è persino piuttosto offensiva per la nostra intelligenza.

Ci auguriamo che adotterete questa serie di argomenti nella vostra comunicazione e azione politica.

Vi ringraziamo per la vostra attenzione, cordiali saluti.

PresidioEuropa No TAV

www.PresidioEuropa.net

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Documentazione

La Torino-Lione è  incompatibile con l’Accordo Verde Europeo

Lettera Aperta 20210322 di 21 deputati europei a Frans Timmermans e a Virginijus Sinkevičius

Risposta 20210702 ai 21 MEPs di Frans Timmermans (it)


21 July 2021

Lyon-Turin, a Climate Crime : Suggestion of guidelines for the implementation of the European Green Deal consistent with its targets

Dear friends Members of the European Parliament,

the European Commission VP Frans Timmermans took more than 3 month to answer to 21 MEPs to your very well argued Open Letter dd March 22, 2021 (first signatory Eleonora Evi) with which you asked him 3 questions:

  • Is the Commission in possession of estimates of the CO2 emissions of the Lyon-Turin link that may suggest a different scenario? If not, how can an infrastructural project that is likely to produce CO2 emissions at least until 2055 be compatible with the European Green Deal?
  • Is the Commission committed to ensure coherence between current and upcoming legislation, the climate targets and the European Green Deal? If so, will the revised TEN-T Regulation include a life-cycle assessment of emissions of megaprojects like Lyon – Turin, including “Scope 3” emissions and possibly based on third party assessment?
  • Does the Commission intend to do take the impact on biodiversity into consideration before financing projects with EU money?

While we thank you for your initiative, we must unfortunately note from Timmermans’ words his unfailing willingness to support and fund misguided projects – which we judge to be a Climate Crime - that will only increase Climate Change and harm human life and that of other species on the planet.

We think that Climate Change is not a matter for principle declarations, hand waving or rhetorical exercises. It is a number of physical phenomena happening inside a complex system approaching a critical condition (a “tipping point”).

The recent deadly floods in Germany, Belgium and the Netherlands are another wake-up call that every MEP committed to the fight for a Better Planet should remind Frans Timmermans and all the European institutions that systematically refuse to listen to and discuss the issue of Climate Change with grassroots citizens, but are very open to meet the economic and financial lobbies.

Everything is measured and the governing laws are not those of politics and economy, but those of physics instead. EU has fixed a quantitative well defined goal in order to contribute to preventing the entire world from reaching the “tipping point” beyond which consequences can be out of scale and strictly unpredictable, but, for sure, globally dramatic.

As known, the goal to be reached within 2030 is a reduction by 55% (with respect to 1990) of the GHGs emitted by the Union.

In order to reach (not simply declare) the specified quantitative goal in such a short term it is necessary that all processes emitting CO2 and other equivalent gasses:

  1. be cut more than by half before 2030;
  2. when, for a given process or system, such drastic reduction is deemed not to be possible, an alternative process be contextually activated extracting from the atmosphere the excess CO2 due to the incoercible process.

Out of these options we dwell in the domain of chatter.

Undoubtedly transport shares an important quota of the total emissions budget so its role is central in any reduction strategy.

As for the time scale, the permanence in the atmosphere of a CO2 molecule may be in the order of a couple of centuries so surpassing the duration of human choices usually dominated by the search for immediate returns, though declaring long terms horizons.

The Commission does not conduct emissions estimates resulting from project’s construction on individual basis”, however it can:

  1. bind proposers to make those estimates done;
  2. impose that the evaluations be performed by independent qualified bodies (the proponents are of course interested parties).

The “recent study” conducted by the Lyon – Turin Observatory:

  1. is not recent at all since it substantially reproduces the results of an almost 10 years old study by LTF, today TELT;
  2. is evidently not disinterested (in Italy one says that it is like asking the innkeeper if his wine is good);
  3. does not expose the basic assumptions of the predictions;
  4. depending on the undisclosed hypothesis concerning the length of the avoided single travels by road, the estimate of the CO2 savings may be up to seven times overestimated with respect to what is reasonable;
  5. assumes that the presence of the tunnel will induce in a short time an enhancement of the rail transport quota from 7% to 55%, without declaring by what miracle would such transfer happen, as there is no precedent in Europe;
  6. in any case, it exceeds both the 2030 and 2050 deadlines;
  7. assuming, as the study does (what about the Commission?), a steady growth of the traffic (in terms of tons) the total volume of CO2 released increases anyway: amelioration of the efficiency in a growth perspective unavoidably implies continuous growth of the emissions too (this is trivial arithmetic).

Summing up, we conclude that the Frans Timmermans reply:

  1. is not an answer to the specific questions posed,
  2. is even quite offensive to our intelligence.

We hope you will adopt this set of arguments in your political communication and action.

We thank you for your attention, best regards.

PresidioEuropa No TAV www.PresidioEuropa.net

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Documentation

The Lyon Turin Project is incompatible with the European Green Deal – OPEN LETTER of 21 European Deputies to Frans Timmermans and Virginijus Sinkevičius  20210322

Letter 20210702 from Frans Timmermans to 21 MEPs


PresidioEuropa.net

Lyon-Turin, un crime climatique. Parlement européen : un bilan politique.

20210723 Depuis des années, PresidioEuropa sollicite l’attention et l’action politique des groupes politiques du Parlement européen sur la question des Grands Projets de construction en général et donc sur le Turin-Lyon, un Crime Climatique.

Nous avons mené des actions de Lobby populaire avec des rencontres avec les députés européens au Parlement européen à Strasbourg et dans le Val de Suse, des conférences de presse en Italie et au Parlement européen, des conférences thématiques, la remise à Strasbourg de la Sentence du Tribunal Permanent des Peuples, des Lettres ouvertes, rédigées avec la collaboration technico-scientifique décisive de la Commission technique Turin-Lyon, envoyées à l’Union européenne avec des arguments détaillés à l’appui du caractère indispensable de ne pas construire un ouvrage inutile.

PresidioEuropa a défini “Le projet Turin-Lyon comme un crime climatique”. Cette caractéristique brutale mais authentique aurait pu inciter les députés européens à reprendre notre combat avec détermination dans leur action politique, dans le but également d’élargir la base du consensus à d’autres groupes politiques européens pour arrêter les GOII – Grands Travaux Inutiles et Imposés.

Cependant, la réalité montre que notre souhait n’a pas été entendu, le Parlement européen soutient à la majorité le Lyon-Turin et le GPII.

La majorité pro-Grands Travaux du Parlement européen a voté avec enthousiasme pour le nouveau CEF, l’instrument financier de l’UE, qui alloue plusieurs milliards d’euros aux GOII, et la Directive 2021/1187 du 7 juillet 2021 sur la rationalisation des mesures visant à promouvoir la mise en œuvre du réseau transeuropéen de transport (RTE-T), ici les prochaines étapes des institutions européennes pour accélérer la réalisation des projets RTE-T.

Les groupes politiques et les députés européens qui ont historiquement accordé de l’attention à notre lutte n’ont malheureusement pas été en mesure de diffuser de manière visible et efficace leur opposition aux Grands Projets et au Turin-Lyon.

Doit-on considérer ces acteurs politiques comme des partisans des Grands Projets ? Malheureusement, en partie, oui. C’est à nous de continuer à les encourager et à leur proposer des arguments gagnants pour qu’ils s’engagent dans un véritable combat politique, au-delà des déclarations faciles.

 Entre-temps, force est de constater que le temps est révolu où les élus du Parlement européen et des parlements nationaux, qui historiquement ont prêté attention à la lutte contre le Turin-Lyon et le GOII, invitaient les citoyens à porter leurs revendications à l’intérieur du Parlement de Strasbourg ou de Bruxelles, ou ” descendaient ” en mission sur nos terres pour partager les luttes.

 Vu d’en bas, le Parlement européen dans son ensemble – il ne faut même pas mentionner la Commission européenne et le Conseil, organes non élus – ne prend pas en compte, voire rejette, nos réflexions d’en bas contre le GOII et notre combat n’est plus mentionné dans leurs évaluations d’en haut.

Rappelons que l’une des principales caractéristiques du lobby populaire – représenté par les citoyens – est l’absence de conflit d’intérêts.

Aujourd’hui, à cause de la pandémie de Covid-19, les députés européens font de la PAD (politique à distance), la version parlementaire de la DAD (Didactique à Distance). Le mardi 20 juillet 2021, les députés européens sont partis pour un mois de Grandes Vacances jusqu’au 22 août 2021, nous avons tous droit à des vacances.

Pour mémoire, il nous semble utile de rappeler ces récents actes publics de dénonciation.

Le 18 décembre 2020, un groupe de scientifiques a envoyé une Lettre ouverte aux dirigeants européens – Le projet Lyon-Turin est-il compatible avec la stratégie climatique de l’Union européenne ?  

Mais la Commission européenne ne sait pas comment répondre aux deux questions posées.

Certainement encouragés par cette lettre et aidés par les arguments qu’elle contient, 21 députés des groupes des Verts/Alliance libre européenne et de la Gauche au Parlement européen – GUE/NGL ont envoyé le 22 mars 2021, une Lettre ouverte à la Commission européenne, le vice-président Frans Timmermans a pris trois mois et a répondu le 2 juillet 2021 de manière trompeuse et même plutôt offensante pour notre intelligence, dans le parfait style de la Commission européenne.

Face à cette superbe réponse, nous avons immédiatement demandé aux 21 députés européens de contre-répondre correctement à Timmermans, maître du Green Deal européen, mais ils ne nous ont pas écoutés.

La pause estivale nous a semblé une bonne occasion d’envoyer le 21 juillet 2021 aux 21 députés européens une nouvelle Lettre (voir ci-dessous) contenant quelques arguments pour les aider à préparer leur rentrée contre le Lyon-Turin par une réponse appropriée au Vice-président, le conseiller environnemental le plus écouté de la Présidente Ursula van der Leyen.

Documentation

The Lyon Turin Project is incompatible with the European Green Deal – OPEN LETTER of 21 European Deputies to Frans Timmermans and Virginijus Sinkevičius 20210322

Letter 20210702 from Frans Timmermans to 21 MEPs