Lettera Aperta alle Istituzioni della Repubblica

Occorre fermare il Decreto “Cavallo di Troia” che distrae fondi pubblici per la Torino-Lione, una Grande Opera Inutile e Imposta

Il Senatore valsusino No TAV Marco Scibona ha scritto ieri alle più alte Istituzioni della Repubblica una Lettera Aperta nella quale chiede loro se “volete abdicare ai Vostri ruoli istituzionali permettendo che in questo Paese continui ad essere considerata straordinaria, necessaria ed urgente la distribuzione di fondi pubblici per appalti di opere e servizi non necessari ?”

La domanda è legittima alla luce del vergognoso utilizzo del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017 quale cavallo di troia utile ad introdurre un intervento derogatorio alla normativa vigente in tema di approvazione delle Opere Pubbliche. E tale intervento derogatorio, considerato dal Governo “eccezionale ed imprescindibile al Paese”, non ha ad oggetto le necessarie opere riferite alle zone colpite dagli eventi sismici bensì il TAV Torino Lione.

Per comprendere il senso delle dure parole scritte nella Lettera Aperta basta leggere con attenzione il  comma  9 dell’Art. 47 del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017  (cfr. in basso) “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, che contiene un intervento derogatorio che non riguarda la sistemazione dei territori colpiti dal sisma ma, al contrario di quanto chiesto dai cittadini, sblocca e rende disponibili 2,5 miliardi di € per la Torino-Lione.

Questo Decreto consente l’avvio dei lavori propedeutici dell’intera opera TAV Torino Lione – opere in Italia e in Francia – in assenza di qualsivoglia delibera autorizzativa del CIPE. Ricordiamo che è attribuita al CIPE la competenza ad approvare il progetto definitivo dell’intera Sezione transfrontaliera della Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione (art. 3 legge 5 gennaio 2017, n. 1 art. 3).

La Lettera Aperta termina sollecitando le Alte Istituzioni ad approfondire la “vergognosa strumentalizzazione del dolore delle popolazioni interessate ai passati eventi sismici” e “a reagire mettendo gli italiani in condizione di non vergognarsi più delle istituzioni del proprio paese”.

NOTA: Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017 Art. 47 comma 9: Nelle more della sottoposizione al CIPE del progetto  definitivo della  sezione  transfrontaliera  della   nuova   linea   ferroviaria Torino-Lione ai fini dell’avvio della realizzazione dell’Opera con le modalità di cui all’articolo 2, commi 232, lettere b) e c),  e  233, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, come  previsto  dalla  legge  5 gennaio 2017, n.  1,  sono  autorizzate  le  attività  propedeutiche all’avvio dei lavori a valere sulle risorse di  cui  all’articolo  1, comma  208,  della  legge  24  dicembre  2012,  n.  228  allo   scopo finalizzate a legislazione vigente. L’opera è  monitorata  ai  sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229.


LETTERA APERTA 17 maggio 2017 : Sisma e Grandi Opere TAV

Al Presidente della Repubblica prof. Sergio Mattarella

Al Presidente del Senato della Repubblica on. Sen. Pietro Grasso

Alla Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini

Ai Presidenti delle Regioni colpite dagli eventi sismici

Gentilissime Autorità,

svolgo alcune brevi ma allarmanti considerazioni sul contenuto del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, avente, quale titolo, “disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, provvedimento attualmente in corso di conversione alla Camera dei Deputati.

Nel titolo si legge che il decreto ha ad oggetto i doverosi, straordinari, necessari ed urgenti “interventi per le zone colpite da eventi sismici”.

Vorrei soffermare la Vostra attenzione sul vergognoso utilizzo del titolo ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici quale “cavallo di troia” utile ad introdurre un intervento derogatorio alla normativa vigente in tema di approvazione delle Opere Pubbliche. E tale intervento derogatorio, considerato dal Governo “eccezionale ed imprescindibile al Paese”, non ha ad oggetto le necessarie opere riferite alle zone colpite dagli eventi sismici bensì il TAV Torino Lione.

Mi riferisco all’art. 47 comma 9 del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, che, in spregio alla legislazione vigente, consente l’avvio dei lavori propedeutici dell’intera opera TAV – opere in Italia e in Francia – in assenza di qualsivoglia delibera autorizzativa del CIPE. Ricordo che al predetto Comitato è attribuita la competenza ad approvare il progetto definitivo dell’intera Sezione transfrontaliera della Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione (art. 3 legge 5 gennaio 2017, n. 1 art. 3).

Il predetto intervento derogatorio risulta essere incomprensibile salvo per i soliti addetti ai lavori in conseguenza dell’immensa provvista di denaro che viene in tal modo sbloccata e resa disponibile: 2,5 miliardi di € !

Ritengo opportuno mettervi a conoscenza che l’attuale esecutivo, ed in particolare il Ministero delle Infrastrutture, artefice del vergognoso intervento derogatorio, è stato oggetto di recentissima censura da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti per aver (il Ministero) sottoscritto l’aggiornamento del contratto di programma con RFI – di vari miliardi di € – in assenza dell’ obbligatorio parere della competente Autorità, violando, così il D. Lgs. 15 luglio 2015, n. 112, normativa quest’ultima in attuazione di direttiva UE in tema di concorrenza.

Gentilissime Autorità, volete abdicare ai Vostri ruoli istituzionali permettendo che in questo Paese continui ad essere considerata straordinaria, necessaria ed urgente la distribuzione di fondi pubblici per appalti di opere e servizi non necessari ?

Nulla ci hanno insegnato gli scandali delle “lenzuola d’oro”, l’arresto di Lorenzo Necci e tutto l’affare Tav definito da alcuni Giudici come “la madre di tutte le tangenti”, fino ad arrivare agli ultimi scandali che hanno creato un vero e proprio terremoto nel Ministero delle Infrastrutture con le dimissioni del capo del dicastero?

Vi siete accorti che al Ministero delle Infrastrutture nulla è cambiato e che il nuovo Ministro, in sostituzione di Incalza, al centro del citato scandalo, ha nominato un personaggio colpito da una citazione a giudizio avanti la Corte dei Conti campana per danno erariale?

Ritengo sia opportuno che Voi siate messi a conoscenza della vergognosa strumentalizzazione del dolore delle popolazioni interessate ai passati eventi sismici.

Alle persone oneste di questo paese riecheggiano ancora le risate di un rappresentante locale dell’esecutivo e le intercettazioni tra imprenditori e politici di vecchio corso dopo il terremoto dell’Aquila.

Vi chiedo di reagire e di mettere gli italiani in condizione di non vergognarsi più delle istituzioni del proprio paese.

Roma, 17 Maggio 2017

Senatore Marco Scibona
Segretario 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni Commissione Lavori pubblici, comunicazioni