Questa lettera raccomandata a.r. di messa in mora è stata inviata il 17 luglio 2018 da alcune decine di cittadini francesi ai “capi” di TELT (e in copia ai Governi e alle Corti dei conti) per segnalare loro che, come persone fisiche di Presidente e di Direttore Generale, essi si assumono personalmente la responsabilità delle loro azioni di gestione nell’ambito dei mandati societari ricevuti dai Governi francese e italiano. Lunedì 30 luglio 2018 la lettera è stata spedita ai destinatari da altrettanti cittadini italiani.


Traduzione di cortesia in italiano

Signor Presidente

Signor Direttore  Generale

Société Tunnel Euralpin Lyon-Turin – TELT

ZAC de Savoie Technolac – 13 allée Lac de Constance

73370 LE BOURGET DU LAC

E, per conoscenza: al Signor Primo Ministro della Repubblica francese, al Signor Ministro della transizione ecologica e solidale della Repubblica francese, al Signor Ministro dell’economia della Repubblica francese, alla Signora Ministro incaricata dei trasporti della Repubblica francese, al Signor Primo Presidente della Corte dei conti in Francia, al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, al Signor Ministro dei trasporti della Repubblica italiana, al Signor Ministro dell’Economia della Repubblica italiana, alla Corte dei conti italiana.

17  luglio 2018

Lettera raccomandata a.r.

Signor Presidente e Signor Direttore Generale della Società Tunnel Euralpin Lyon-Turin

Gli azionisti di TELT SAS Vi hanno eletti come persone fisiche quali Presidente e Direttore Generale. In quanto tali, Vi assumete personalmente la responsabilità delle Vostre azioni di gestione nell’ambito di questi mandati societari.

In qualità di dirigenti responsabili della Società TELT SAS, società di diritto francese registrata presso la Camera di commercio di Chambéry, Voi siete responsabili della direzione dei lavori della prima fase della parte internazionale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione in conformità con le disposizioni degli accordi intergovernativi franco-italiani, ratificate dai parlamenti dei rispettivi Paesi firmatari.

Questi accordi sono:

l’accordo del 29 gennaio 2001,

L’accordo del 3 dicembre 2004,

L’accordo del 30 gennaio 2012,

L’accordo del 24 febbraio 2015.

Lo scambio di lettere dell’8 marzo 2016.

Inoltre, il Memorandum del 5 maggio 2004 delinea il principio dell’equilibrio dei finanziamenti tra le parti, portando a una chiave di distribuzione ineguale per la costruzione della galleria transfrontaliera, al fine di tenere conto del maggiore impegno della Francia per i lavori sul suo territorio e a suo carico.

Prima di tutto Vi ricordiamo il disposto del codice commerciale francese agli articoli L.651-1 e seguenti e in particolare l’articolo L.653-3 che stabilisce che:

“Il Tribunale può pronunciare il fallimento personale di qualsiasi persona menzionata al primo comma dell’articolo L. 653-1, fatte salve le eccezioni previste nell’ultimo paragrafo del medesimo articolo, relativamente al quale è stato notato uno dei fatti qui di seguito:

1° aver perseguito abusivamente un’operazione deficitaria che potrebbe solo portare alla cessazione dei pagamenti; (…)”

D’altronde, la creazione e le attività della Società TELT che Voi gestite sono state definite dagli accordi franco-italiani ricordati sopra e ratificati dai Parlamenti dei due Paesi.

Pertanto, TELT deve agire nel rigoroso rispetto delle disposizioni degli accordi e non può derogare alle norme ivi stabilite.

I. Risulterebbe dalla lettura delle ultime dichiarazioni pubblicate dalla stampa che Voi siate in procinto di lanciare dei bandi di appalti per i lavori definitivi sulla tratta internazionale della NLTL. Questi annunci, se confermati, ignorano seriamente le disposizioni degli accordi intergovernativi e, in particolare, gli articoli 4, 16, 17 e 18 nonché l’allegato II che rientrano nelle disposizioni dell’articolo 17.

i)               L’articolo 16 dell’accordo del 30 gennaio 2012 vieta di avviare il lavoro di una fase (definita nell’articolo 4 dello stesso accordo) senza la disponibilità di finanziamenti quale requisito indispensabile.

ii)             La lettera del 7 gennaio 2018 della sig.ra Violeta Bulc, commissario per i trasporti dell’Unione europea, conferma che il finanziamento è concesso al progetto relativamente al solo periodo 2016-2019 sotto la clausola «use it or lose it».

iii)           È accertato che la Francia non ha dimostrato la disponibilità della sua quota di finanziamento del progetto, come indicato nella dichiarazione del Ministro dei Trasporti come risulta dal parere della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi del 4 dicembre 2017;

iv)            Il governo italiano, attraverso il suo commissario straordinario, ha scritto una lettera ufficiale nella quale si dichiara che l’Italia non ha la disponibilità dell’intero finanziamento;

v)             L’articolo 4 dell’accordo del 30 gennaio 2012 prevede che “i lavori saranno eseguiti per fasi funzionali”, che vietano qualsiasi finanziamento mediante l’uso della legge italiana nota come “lotti non funzionali costruttivi”.

L’impegno per lavori di questa importanza, senza avere la garanzia certa del loro finanziamento per portarle a termine, costituisce una colpa nella gestione aziendale che può solo portare allo stato di cessazione dei pagamenti della società che Voi gestite.

In queste condizioni, Vi diffidiamo e vi mettiamo in mora a vietare qualsiasi spesa relativa ai lavori sulla fase descritta nell’articolo 4 dell’accordo del 30 gennaio 2012 che recita: “la sezione transfrontaliera, comprese le stazioni di Saint -Jean-de-Maurienne e Susa, così come i collegamenti con le linee attuali … ”

II. L’articolo 18 dell’accordo del 30 gennaio 2012 esige una certificazione dei costi da parte di “un terzo esterno” la cui definizione è stata fornita l’8 ottobre 2012 dal primo ministro francese in risposta alla Corte dei conti nei seguenti termini: “… sarà necessario che i costi vengano certificati nel modo più rigoroso possibile, così come previsto dal memorandum franco-italiano del 2003, prima della realizzazione dei lavori”.

Il Memorandum cui fa riferimento il Primo Ministro francese è quello del 5 maggio 2004, nel quale la lettera f) recita: “b) fino al limite costituito dalla stima dei costi prevista nel progetto di riferimento certificato da un soggetto indipendente

Avete scelto di aggiudicare i lavori per la certificazione dei costi ad un subappaltatore storico della società LTF (Lyon-Turin Ferroviaire): la Società Tractebel, che ha lavorato al progetto della linea sin dal 2002.

Questa società non è quindi indipendente dal proponente e i documenti redatti, utilizzati e pubblicati non possono essere presi in considerazione nel pieno rispetto delle disposizioni dell’articolo 18 dell’accordo del 30 gennaio 2012.

Il mancato rispetto delle disposizioni dell’articolo 18 di cui sopra Vi vieta di continuare tutti i lavori nel quadro delle attività di TELT.

III. L’articolo 18 dell’accordo del 30 gennaio 2012 precisa la ripartizione dei costi tra i due paesi firmatari stabilendo al 57,9% la quota italiana e il 42,1% alla quota francese.

Questa ripartizione sfavorevole alla parte italiana è spiegata dal principio di riequilibrio dei costi di progetto tra le parti, dettagliato nel memorandum del 5 maggio 2004.

Pertanto il maggior onere della prima fase da parte dell’Italia (57,9%) è compensato dall’impegno della Francia di costruire a sue spese i tunnel di 33 chilometri a due tunnel chiamati “Belledonne-Glandon”.

Ora sembra che la contropartita del finanziamento italiano della prima fase non possa essere fornita dalla Francia per motivi di vincoli di bilancio e per ragioni oggettive che il signor du Mesnil non può ignorare poiché era il richiedente all’utilità pubblica delle linee di accesso francesi al tunnel di base del progetto Lione-Torino.

In quanto tale, l’attuale presidente di TELT sa perfettamente che l’indagine di pubblica utilità che serve come base per la dichiarazione di pubblica utilità riguarda solo una canna nei tunnel detti di “Belledonne-Glandon”.

Pertanto, la contropartita non può essere soddisfatta entro un lasso di tempo ragionevole e l’impegno della Francia di costruire un tunnel di 33 chilometri a doppio canna non tiene conto della Convenzione di Århus e della carta dell’ambiente in Francia per mancanza di consultazione della popolazione.

Voi Vi rendete responsabili a titolo personale, data la vostra personale conoscenza dell’impossibilità di rispettare l’impegno definito nell’articolo 4 dell’accordo del 30 gennaio 2012.

IV.  L’articolo 17 dell’accordo del 30 gennaio 2012 prevede che la “struttura giuridica economica e finanziaria del progetto, si ispiri ai principi di cui all’allegato II del presente accordo, che costituisce parte integrante. “

L’allegato II prevede il finanziamento del progetto con il ricorso anche a capitali privati.

Questo finanziamento, anche parziale, contribuisce ad assicurare la disponibilità preventiva dei finanziamenti prima dell’avvio dei lavori.

La mancanza di un’identificazione precisa dei partner privati e delle modalità dei loro contributi per il finanziamento del progetto, come definito dall’allegato II, non tiene conto, da un lato, della norma e del principio di finanziamento espresso dai firmatari e, in secondo luogo, del principio della disponibilità preliminare del finanziamento stabilito dall’articolo 16 dell’accordo del 30 gennaio 2012.

In queste condizioni noi riteniamo che qualsiasi ulteriore lavoro in violazione delle disposizioni degli accordi intergovernativi per il progetto Torino-Lione, coinvolga la vostra responsabilità individuale nel Vostro ruolo di dirigenti, mandatari e rappresentanti della società di fronte ai terzi.

Tenuto conto dei rischi e del loro livello finanziario per i due Stati, vi preghiamo di considerare questa lettera come formale diffida e messa in mora affinché cessiate qualsiasi impegno finanziario relativo al progetto Torino-Lione senza la previa e comprovata disponibilità dei finanziamenti previsti all’Articolo 16 dell’accordo del 30 gennaio 2012 per la prima fase descritta all’articolo 4 dell’accordo del 30 gennaio 2012.

Allo stesso modo Vi chiediamo di realizzare una certificazione dei costi della prima fase descritta nell’articolo 4 dell’accordo del 30 gennaio 2012 secondo le regole di reale indipendenza e terzietà previste dall’articolo 18 dell’accordo del 30 gennaio 2012, in conformità con l’impegno francese assunto dal Primo Ministro l’8 ottobre 2012 e nel rispetto delle disposizioni del memorandum del 5 maggio 2004, che stabilisce il principio di un equilibrio di finanziamento tra la Francia e l’Italia.

V.  Analisi costi benefici.

In un documento siglato TELT presentato a Torino l’8 aprile 2015 ed a Bruxelles, viene presentato una “Analisi Costi Benefici aggiornata per lo scenario di fasaggio” 2014.

Questa analisi è stata presentata a Bruxelles dal Sig. Oliviero Baccelli, “professore” presso l’Università Bocconi CERTeT che ha partecipato alla sua elaborazione.

Il Sig. Oliviero Baccelli è un insegnante all’Università Bocconi, ma è anche amministratore di TELT dopo il cambio di denominazione da LTF nel 2015.

Pertanto, le conclusioni di questa analisi a favore del progetto non possono essere considerate come indipendenti e le sue conclusioni non possono servire come base per qualsiasi analisi socioeconomica del progetto per il quale Voi siete responsabili, in considerazione del conflitto di interessi del Signor Oliviero Baccelli.

VI. Infine, viste le responsabilità del Sig. Hubert du Mesnil in qualità di presidente dell’Institut de la Gestion Déléguée (IGD), eletto in questo incarico da società che ricevono appalti aggiudicati dalla società TELT di cui è anche presidente, Vi diffidiamo e Vi mettiamo in mora dal firmare ogni e qualunque appalto pubblico a favore di una società fondatrice dell’Institut de la Gestion Déléguée, indipendentemente dal fatto che il sig. du Mesnil partecipi o meno alla commissione dei contratti.

In effetti, questo duplice ruolo viola tutte le regole per la prevenzione dei conflitti di interesse, assunzione illecita di interessi, corruzione o traffico di influenze sia a livello nazionale sia a livello europeo.

In caso di mancata osservanza delle disposizioni sopra citate, Vi comunichiamo formalmente che ci riserviamo il diritto di intraprendere azioni legali contro di Voi.

Signor Presidente, Signor Direttore Generale, Vi preghiamo di tenere in seria considerazione quanto comunicatoVi con la presente diffida e messa in mora.

Distinti saluti.

Testo originale in francese della lettera inviata a TELT il 17 luglio 2018 e ricevuta da TELT il 20 luglio 2018

Monsieur le président,

Monsieur le directeur général

Société Tunnel Euralpin Lyon-Turin (TELT)

ZAC de Savoie Technolac – 13 allée Lac de Constance

73370 LE BOURGET DU LAC

Le 17 juillet 2018 – Lettre recommandée avec accusé de réception

Copies : Monsieur le Président du Conseil en Italie, Monsieur le Ministre des transports en Italie, Monsieur le Ministre de l’économie en Italie, Présidence de la Cour des Comptes en Italie, Monsieur le Premier Ministre en France, Monsieur le Ministre de la transition écologique et solidaire en France, Monsieur le Ministre de l’économie en France, Madame la Ministre chargée des transports en France, Monsieur le Premier Président de la Cour des Comptes en France.

Monsieur le Président, Monsieur le Directeur général de la Société Tunnel Euralpin Lyon-Turin (TELT),

Les actionnaires de la société TELT SAS vous ont élus, comme personnes physiques, en qualité de Président et Directeur Général. A ce titre, c’est personnellement que vous portez la responsabilité de vos actes de gestion dans le cadre de ces mandats sociaux.

En vos qualités respectives de dirigeants de la société TELT SAS, société de droit français immatriculée au registre du commerce de Chambéry, vous êtes chargés de diriger les travaux de construction de la première phase de la partie commune du projet de nouvelle ligne ferroviaire Lyon-Turin en application des dispositions des accords intergouvernementaux franco-italien, ratifiés par les parlements de chacun des deux pays signataires.

Ces accords sont notamment :

- L’accord du 29 janvier 2001 ;

- L’accord du 3 décembre 2004 ;

- L’accord du 30 janvier 2012 ;

- L’accord du 24 février 2015 ;

- L’échange de lettre 8 mars 2016.

S’y ajoute le Memorandum du 5 mai 2004, exposant le principe de l’équilibre des financements entre les parties, conduisant à une clé de répartition inégalitaire pour la construction du tunnel transfrontalier afin de tenir compte de l’engagement supérieur de la France pour des constructions sur son territoire et à sa charge.

Tout d’abord nous vous rappelons les dispositions du code du commerce français des articles L.651-1 et suivants et notamment l’article L.653-3 qui prévoient que :

« Le tribunal peut prononcer la faillite personnelle de toute personne mentionnée au 1° du I de l’article L. 653-1, sous réserve des exceptions prévues au dernier alinéa du I du même article, contre laquelle a été relevé l’un des faits ci-après :

1° Avoir poursuivi abusivement une exploitation déficitaire qui ne pouvait conduire qu’à la cessation des paiements ;(…) »

Par ailleurs, la création et les activités de la société TELT que vous dirigez ont été définies par les accords franco-italiens rappelés ci-dessus et ratifiés par les Parlements des deux pays.

Dès lors, la société TELT agit dans le cadre d’un strict respect des dispositions des accords et ne peut déroger aux règles qui y sont fixées.

I. Il apparaît à la lecture de vos dernières déclarations publiées par la presse que vous envisageriez de lancer des appels d’offre pour des travaux définitifs.

Ces annonces, si vous les confirmiez, méconnaissent gravement les dispositions des accords intergouvernementaux et notamment, les articles 4, 16, 17 et 18 ainsi que l’annexe II visée par les dispositions de l’article 17 :

i) L’article 16 de l’accord du 30 janvier 2012 vous fait interdiction de procéder au lancement des travaux d’une phase (définie à l’article 4 du même accord) sans disponibilité du financement préalable.

ii) Le courrier daté du 7 janvier 2018 de Madame Violeta Bulc, commissaire aux transports de l’Union Européenne, confirme que le financement octroyé au projet ne concerne que la période 2016-2019 sous le régime du « use it or lose it ».

iii) La France n’a pas mis en évidence la disponibilité de sa part de financement du projet comme cela ressort de la déclaration de Madame la Ministre des transports reprise dans l’avis de la Commission d’Accès aux Documents Administratifs n° 20173469 daté du 4 décembre 2017 ;

iv) Le gouvernement Italien au travers de son commissaire extraordinaire l’a écrit un courrier officiel par lequel il précise que l’Italie ne dispose pas de la totalité du financement ;

v) L’article 4 de l’accord du 30 janvier 2012 stipule que « les ouvrages seront réalisés par phases fonctionnelles » ce qui interdit tout financement par le recours à la Loi italienne dite des « lots constructifs non-fonctionnels ».

L’engagement de travaux de cette importance, sans disposer de la garantie assurée de leur financement pour les mener à terme, constitue une faute de gestion ne pouvant que conduire à l’état de cessation de paiement de la société que vous dirigez.

Dans ces conditions, nous vous mettons en demeure d’interdire toute dépense complémentaire pour des travaux visant la phase décrite à l’article 4 de l’accord du 30 janvier 2012 dans les termes suivants : « la section transfrontalière, incluant les gares de Saint-Jean-de-Maurienne et de Suse, ainsi que les raccordements aux lignes actuelles… »

II. L’article 18 de l’accord du 30 janvier 2012 oblige à une certification des coûts par « un tiers extérieur » dont la définition a été donnée le 8 octobre 2012, par Monsieur le Premier Ministre français en réponse à la Cour des Comptes dans les termes suivants : « … il sera nécessaire que les coûts soient certifiés de la manière la plus rigoureuse qui soit, de manière indépendante comme le memorandum franco-italien de 2003 le prévoit d’ailleurs, avant la réalisation de l’ouvrage ».

Le memorandum auquel fait référence le Premier Ministre français est celui du 5 mai 2004 dans lequel on peut lire dans la version italienne au point f) : « b) fino al limite costituito dalla stima dei costi prevista nel progetto di riferimento certificato da un soggetto indipendente »

Vous avez choisi d’attribuer le marché de certification des coûts au sous-traitant historique de la société Lyon-Turin ferroviaire, la société Tractebel qui déclare travailler sur le projet depuis 2002.

Cette société n’est donc pas indépendante du donneur d’ordre et les documents commandés et publiés ne peuvent être pris en compte en exécution des dispositions de l’article 18 de l’accord du 30 janvier 2012.

La méconnaissance des dispositions de l’article 18 précité vous interdit toute poursuite de travaux dans le cadre des activités de la société TELT.

III. L’article 18 de l’accord du 30 janvier 2012 détaille la répartition des coûts entre les deux pays signataires fixant à 57,9% la part italienne et 42,1% la part française.

Cette répartition défavorable à la partie italienne s’explique par le principe de rééquilibrage des coûts du projet entre les parties, détaillé dans le mémorandum du 5 mai 2004.

Ainsi le sur-financement de la première phase par l’Italie (57,9%) se trouve équilibré par l’engagement de la France de construire à sa charge des tunnels de 33 kilomètres à double tube dits « Belledonne–Glandon ».

Il apparaît aujourd’hui que la contrepartie du financement italien de la première phase ne pourra pas être fournie par la France pour des raisons de contraintes budgétaires et pour des raisons objectives que Monsieur Du Mesnil ne peut ignorer puisqu’il était le requérant à l’utilité publique des accès français au tunnel de base du projet Lyon-Turin.

A ce titre, l’actuel président de TELT sait parfaitement que l’enquête d’utilité publique servant de base à la déclaration d’utilité publique ne vise qu’un tube de circulation pour les tunnels « Belledonne-Glandon ».

Dès lors la contrepartie ne peut être servie dans un délai raisonnable et l’engagement de la France à construire un tunnel de 33 kilomètres à double tube méconnaît la convention d’Aarhus et la charte de l’environnement en France pour absence de consultation de la population.

Vous engageriez donc votre responsabilité individuelle, de par votre connaissance personnelle de l’impossibilité de respecter l’engagement défini à l’article 4 de l’accord du 30 janvier 2012.

IV. L’article 17 de l’accord du 30 janvier 2012 prévoit que le « montage juridique, économique et financier du projet s’inspire des principes énoncés dans l’annexe II du présent Accord, qui fait partie intégrante de ce dernier. »

L’annexe II prévoit un financement du projet par le recours aux capitaux privés.

Ce financement, même partiel, contribue à assurer la disponibilité préalable des financements avant tout lancement de travaux.

L’absence d’identification précise de partenaires privés et des modalités de leurs apports pour le financement du projet, tels que définis par l’annexe II, méconnaît d’une part, la règle et le principe de financement tel que les ont exprimés les signataires et d’autre part, le principe de la disponibilité préalable du financement fixé par l’article 16 de l’accord du 30 janvier 2012.

Dans ces conditions nous considérons que toute poursuite de travaux en méconnaissance des dispositions des accords intergouvernementaux pour le projet Lyon-Turin, engagerait votre responsabilité individuelle en votre qualité de dirigeants, mandataires sociaux et représentants de la société aux yeux des tiers.

Compte tenu des risques et de leur niveau financier pour les deux États, nous vous prions de considérer la présente comme une mise en demeure d’avoir à cesser tout engagement financier pour le projet Lyon-Turin sans disponibilité préalable et avérée du financement prévue à l’article 16 de l’accord du 30 janvier 2012 de la première phase décrite à l’article 4 de l’accord du 30 janvier 2012.

De même, la présente constitue une mise en demeure d’avoir à réaliser une certification des coûts de la première phase décrite à l’article 4 de l’accord du 30 janvier 2012 conformément à la règle d’indépendance prévue à l’article 18 de l’accord du 30 janvier 2012, conformément à l’engagement de Monsieur le Premier Ministre français le 8 octobre 2012 et aux dispositions du memorandum du 5 mai 2004 établissant le principe d’un équilibre des financements entre la France et l’Italie.

V. Analyse Coûts Bénéfices

Dans un document siglé TELT présenté à Turin le 8 avril 2015 et à Bruxelles, est présentée une « Analyse Coûts /Bénéfices mise à jour sur le scenario du phasage » 2014.

Cette analyse a été présentée à Bruxelles par Monsieur Oliviero Baccelli « professeur » à l’Università Bocconi CERTeT, qui a participé à son élaboration.

Monsieur Oliviero Baccelli est bien enseignant à l’Università Bocconi, mais il est également administrateur de TELT depuis le changement de dénomination en 2015.

Dès lors, les conclusions de cette analyse à la faveur du projet ne peuvent être considérée comme indépendante et ses conclusions ne peuvent servir de base à une quelconque analyse socio-économique du projet dont vous avez la charge compte tenu du conflit d’intérêts de Monsieur Oliviero Baccelli.

VI. Enfin, compte tenu des responsabilités de Monsieur Hubert du Mesnil en qualité de président de l’Institut de la Gestion Déléguée (IGD), élu à ce poste par des entreprises bénéficiaires de marchés attribués par la société TELT dont il est également président, la présente constitue une mise en demeure d’interdire toute signature de marché public en faveur d’une entreprise fondatrice de l’Institut de la Gestion Déléguée, que Monsieur du Mesnil participe ou non à la commission des contrats.

En effet, ce double rôle contrevient à toutes les indications de prévention : des conflits d’intérêts, prise illégale d’intérêts, corruption ou trafic d’influence tant au niveau national qu’européen.

Faute pour vous de respecter les dispositions citées dans la présente, nous vous informons que nous nous réservons le droits d’engager des actions judiciaires à votre encontre.

Vous priant de bien vouloir prendre en considération les éléments communiqués dans la présente mise en demeure, nous vous adressons, Monsieur le Président, Monsieur le Directeur général, nos salutations les meilleures.