Molti si sono interrogati sulla genesi delle grandi opere, icone del loro tempo, imposte ai cittadini e capaci di segnare la storia.
Le grandi opere sono tra le realizzazioni più complesse della “tecnica senza limiti invalicabili”, pure espressioni della hybris. Il filosofo Emanuele Severino (1929-2020) ci dà la sua interpretazione della potenza della tecno-scienza e quindi della genesi di tali opere.
Egli afferma: “Nel tempo della piena dominazione della tecnica accadrà che la politica, la morale, la religione, l’economia, il diritto non saranno più principi regolatori, ma materia regolata, ossia saranno mezzi a servizio dell’etica della tecnica, che prescrive di agire assumendo come scopo l’accrescimento infinito della potenza della tecnica.”
E ancora: “La tecno-scienza che si costituisce in sintesi con l’essenza profonda del pensiero contemporaneo, escludente l’esistenza di limiti invalicabili, è destinata a diventare, da mezzo, scopo delle diverse potenze (capitalismo, democrazia, Chiesa…) che intendono servirsi di essa per il dominio del mondo.”
Per approfondire, qui un’intervista a Emanuele Severino del 2018.
Questa interpretazione aiuta a capire come il Potere si orienti ad imporre le grandi opere, che materializzano lo scopo del suo agire e sono auspicabili e quindi inevitabili.
Il potere si “attrezza” per IMPORRE le Grandi Opere, ecco alcuni esempi per facilitare la loro esecuzione:
- La recente “Legge sicurezza” colpisce in particolare l’opposizione alle Opere Strategiche (Torino-Lione e Ponte sullo stretto di Messina), qui un’Analisi ragionata,
- La Convenzione di Århus non è applicata in modo corretto, cfr. art. 6.4,
- I costi delle Grandi Opere lievitano senza controllo,
- Il Diritto di Accesso ai Documenti che le riguardano è interpretato in modo sempre più restrittivo vanificando il lavoro di migliaia di cittadini e associazioni, dobbiamo chiedere la riforma della legislazione nazionale (Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97 e UE Regolamento (CE) N. 1049/2001),
- La Legge Obiettivo per le Opere Strategiche (parola che richiama la guerra) che velocizza i processi autorizzativi,
- Lo Stato, costituendosi ai processi come parte civile, è arrivato a chiedere il rimborso delle spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni, dalla polizia e dai carabinieri per gestire gli scontri,
- I Commissari Straordinari che sostituiscono i poteri degli enti locali,
- Le Procure (Torino) che si attrezzano a identificare i delitti ex ante,
- I servizi che infiltrano agenti nelle associazioni/movimenti,
- I ricorsi al TAR, alla Corte dei Conti e alle istanze europee analoghe costano una fortuna, occorrerebbe un patrocinio gratuito a favore delle associazioni “deboli”,
- Gli atti di omissione legislativa, ossia la mancata volontà politica di riconoscere l’Ecocidio come quinto crimine giudicato dalla Corte Penale Internazionale, dovremmo sostenere questo obiettivo, cfr. Lo Sterminio dei Campi o dell’Ecocidio,
- La recente Direttiva UE “Greenwashing” Directive 2024/0825 non include le infrastrutture, dovrebbe essere riformata,
- La Commissione europea (ma anche il Parlamento) interpreta in modo “paternalistico” e antidemocratico la partecipazione dei cittadini, cfr. la Citizens’ Panel on the New EU Budget 2028-2034, dobbiamo denunciarlo,
- Gli investimenti infrastrutturali TEN-T sono tutti dual use (civile e militare), ergo la Guerra diviene la “Grande Opera” e si devono realizzare “costi quello che costi” – whatever it takes, direbbe Draghi. E senza guardare ai tempi di realizzazione e ai danni ambientali, direbbero i più avveduti. Cfr. La nuova Commissione EU: “Con nuovi investimenti per 550 miliardi di € ci impegniamo a rendere l’Europa più veloce” anche per i trasporti militari e la Dichiarazione in 5 Punti di Ursula von der Leyen, il c.d. ReArm Europe Plan di € 800 miliardi del 4 marzo 2025 https://www.youtube.com/watch?v=5ECbaHo2J-4 - https://www.eunews.it/en/2025/03/04/von-der-leyen-outlines-rearm-europe-plan-ready-to-massively-increase-defense-spending/ - https://www.youtube.com/watch?v=97iIX8ljWJ0
- I Promotori (stazioni appaltanti) delle Grandi Opere (TELT e Società Stretto di Messina) assumono oramai il ruolo di novelli feudatari e i loro grigi burocrati “obbediscono”, cfr. a questo proposito la dichiarazione del direttore generale di TELT Mario Virano nel dicembre 2016 : “da buon soldato ho obbedito agli ordini ricevuti”, cfr. La banalità degli atti di alcuni servitori o dell’obbedienza.
- Circa le responsabilità della esecuzione delle Grandi Opere la sentenza del TPP del 2015 afferma che “deve essere attribuita in primo luogo ai governi italiani che si sono succeduti negli ultimi due decenni, alle autorità pubbliche responsabili della assunzione delle decisioni e delle misure che sono state sopra denunciate, ai promotori del progetto e all’impresa responsabile della sua esecuzione TELT” e “che la responsabilità di queste violazioni deve essere attribuita anche all’Unione europea”.