20190417 texte français en bas –> Lyon Turin ? Non, Dijon Turin !

Grandi manovre ferroviarie in Francia, la nuova linea Torino-Lione non passerà più da Lione, ma da … Digione, una città 200  chilometri più a nord.

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Questa novità l’ha rivelata Elisabeth Borne, Ministra dei Trasporti francesi, con una Lettera inviata al Prefetto di Lione lunedì 8 aprile 2019 (cfr. in basso), nella quale indica le prossime tappe per il trasporto ferroviario delle merci dal confine franco-italiano verso Parigi.

Ecco il programma dettagliato presentato dalla ministra.

“In primo luogo, in attesa della costruzione di nuove sezioni, la linea ferroviaria in uso e modernizzata Digione-Modane costituirà la via d’accesso alla galleria di base al momento della sua entrata in servizio, prevista per il 2030.

… dare priorità al miglioramento dei trasporti quotidiani, … i grandi progetti infrastrutturali devono far parte di un approccio progressivo di realizzazione, a partire dalle necessarie ottimizzazioni della rete in cui sono integrati, prima della costruzione di sezioni di nuove linee che saranno quindi scaglionate nel tempo.

Per quanto riguarda le nuove sezioni di linea ferroviaria tra Lione e la sezione transfrontaliera del tunnel, le riflessioni proseguiranno per determinare gli investimenti opportuni allo scopo di far fronte nel tempo all’aumento del traffico”.

Spiegazione

Le nuove sezioni di linea ferroviaria tra “Lione e la sezione transfrontaliera del tunnel” comprendono 72,4 chilometri di gallerie (Sainte-Blandine 2,4 km, Dullin-L’Epine 15 km, Chartreuse 25 km, Belledonne 20 km e Glandon 10 km).

La Francia pare non abbia alcuna visibile intenzione di realizzare queste cinque gallerie, per lo meno  in questo secolo, perché richiedono un investimento di ben 11 miliardi di €.                                      cfr. anche la carta di TELT http://www.lyon-turin.info/carte-interactive

La ministra ha quindi così confermato che l’interesse della Francia su questo itinerario è il trasporto delle merci e non dei passeggeri. La parola “merci” compare sette volte nella sua lettera, la parola passeggeri solo tre e  riferita in particolare ai treni dei pendolari.

L’obiettivo dichiarato dalla ministra è di “effettuare investimenti a breve termine nella linea in uso e aumentare la sua capacità fino a 10 milioni di tonnellate di merci/anno (entro il 2030, N.d.T.), poi a 15 dopo il 2030.

Ma equipaggiare la  sezione transfrontaliera di un nuovo tunnel di base di 57 km, dotato di una capacità stimata tra 50 e 70 milioni di tonnellate senza costruire nuove linee ferroviarie  di accesso al tunnel della stessa capacità tra Lione o Digione e il Tunnel di Base (ma anche tra Torino e il Tunnel) -  sarebbe un investimento inutile come da tempo dimostrato dagli esperti ferroviari.

Trapela in questa lettera la preoccupazione della ministra Borne per la mancanza di sufficienti traffici merci e passeggeri su questo itinerario anche nel medio/lungo periodo e l’assenza dei fondi per un’opera che, al di là delle dichiarazioni, le sta apparendo inutile.

La prova ? La ministra si guarda bene dall’informare come la Francia finanzierà la costruzione dei suoi 45 km della Torino-Lione. Forse si aspetta che l’Unione europea finanzi anche la costruzione delle linee di accesso al tunnel ?

La LOM (Legge orientamento Mobilità) approvata in prima lettura al Senato francese il 2 aprile scorso non contiene alcuna misura economica per la Lyon-Turin, ma solo dichiarazioni  di principio che non costringono il Governo a finanziare questo progetto.

Per prudenza, la ministra vuole conoscere, attraverso l’istituzione di un osservatorio permanente, la saturazione ferroviaria sulle attuali vie di accesso e sul tunnel del Moncenisio.

Le decisioni della ministra francese dovrebbero far capire all’Italia che la Francia non è interessata (in questo secolo) al progetto Lyon-Turin, tanto da aver già modificato il suo itinerario in Dijon-Turin.

Ecco la lettera in italiano della ministra, qui il testo originale in  francese.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E SOLIDALE

La Ministra incaricata dei trasporti presso il ministro di Stato

Hôtel Le Play – 40, rue du Bac – 75007 Paris – Tél : +33 (0)1 40 81 21 21 22

https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/

Egregio signor Pascal MAIHLOS

Prefetto della regione Auvergne – Rodano-Alpi, Rue Pierre Corneille 69419 LYON

Parigi, 8 aprile 2019

Signor Prefetto,

      Il progetto di una nuova linea ferroviaria Lione-Torino deve  contribuire al trasferimento modale del traffico merci attraverso le Alpi franco-italiane dalla strada alla ferrovia e alla riduzione degli impatti ambientali dei flussi stradali nei territori attraversati, in particolare quelli legati alla qualità dell’aria. Fornendo un collegamento ferroviario efficiente tra la Francia e l’Italia, questo progetto, che costituisce il collegamento essenziale del corridoio mediterraneo nell’ambito della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), migliorerà i collegamenti tra i grandi agglomerati urbani alpini.

     Il programma completo per la costruzione delle nuove linee di accesso francesi,che deve garantire la continuità tra il territorio lionese orientale e la sezione transfrontaliera di Saint-Jean-de-Maurienne, si compone di vari elementi: (i) una nuova linea mista merci e passeggeri tra Grenay e Chambéry; (ii) una linea a binario unico per il traffico merci tra Avressieux e Saint-Jean-de-Maurienne che prevede  la traversata in galleria dei massicci della Chartreuse, Belledonne e Glandon; (iii) il raddoppio della stessa tratta; (iv) una linea ad alta velocità tra Lione Saint Exupéry e Avressieux. Le prime due fasi di questi accessi sono state dichiarate di pubblica utilità il 23 agosto 2013.

    Il progetto di legge sull’orientamento della mobilità, presentato al Consiglio dei ministri il 26 novembre 2018, attualmente all’esame del Parlamento, intende dare priorità al miglioramento dei trasporti quotidiani, conformemente agli orientamenti stabiliti dal Presidente della Repubblica. In linea con questa priorità, i grandi progetti infrastrutturali devono far parte di un approccio progressivo di realizzazione, a partire dalle necessarie ottimizzazioni della rete in cui sono integrati, prima della costruzione di sezioni di nuove linee che saranno quindi scaglionate nel tempo.

     Per questo motivo, nella motivazione del progetto di legge si afferma che “l’ammodernamento dell’attuale linea Digione-Modane sarà realizzato in modo da consentirle di accogliere il traffico merci sull’asse internazionale Lione-Torino in buone condizioni al momento della messa in servizio della galleria di base e di far fronte all’aumento del trasporto ferroviario giornaliero. L’obiettivo è effettuare investimenti a breve termine nella linea convenzionale e aumentare la sua capacità fino a 10 milioni di tonnellate di merci all’anno al momento dell’apertura del tunnel transfrontaliero (2030), poi 15 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda le nuove sezioni di linea tra Lione e la sezione transfrontaliera del tunnel, le riflessioni proseguiranno per determinare gli investimenti opportuni allo scopo di far fronte nel tempo all’aumento del traffico”.

      In questo contesto, ho chiesto a SNCF Réseau di avviare sin d’ora un programma di studi per precisare i diversi sviluppi infrastrutturali da realizzare sulle linee di accesso al tunnel di base franco-italiano, che si tratti della modernizzazione della rete esistente o della costruzione di nuove tratte, in funzione dell’aumento del traffico osservato e prevedibile sul tracciato. Questo programma di studio dovrebbe essere strutturato su due temi.

     1. – In primo luogo, in attesa della costruzione di nuove sezioni di linea, la linea convenzionale modernizzata Digione-Modane sarà la via d’accesso alla galleria di base al momento della sua entrata in servizio, prevista per il 2030. SNCF Réseau elaborerà quindi un piano generale per questa linea classica, al fine di individuare gli investimenti necessari e definire il calendario per il suo completamento, al fine di trasportare un traffico merci di 10 Mt/anno prima della messa in servizio del tunnel transfrontaliero, ossia un livello comparabile a quello sostenuto da questo asse circa 20 anni fa, poi 15 Mt/anno dopo. Le soluzioni adottate dovrebbero inoltre consentire di rispondere all’aumento del traffico passeggeri, in particolare per i treni dei pendolari, che dovrebbe essere rafforzato in un contesto di saturazione degli assi stradali della Combe de Savoie.

Inoltre, vorrei che SNCF Réseau prestasse particolare attenzione alle misure di integrazione necessarie per sostenere il rilancio del traffico merci sulla linea Digione-Modane, nonché la continua crescita del traffico passeggeri, in particolare per quanto riguarda il controllo dell’inquinamento acustico e l’installazione di misure di prevenzione del deragliamento nel settore del Lac du Bourget.

2. – Allo stesso tempo, SNCF Réseau riesaminerà la coerenza e la tempistica delle varie fasi dei nuovi tratti di linea, che consentiranno di offrire capacità di accesso supplementari alla galleria di base, per far fronte all’evoluzione del traffico dopo la messa in servizio della galleria e garantire così le prestazioni complessive del collegamento.

     Queste attività saranno l’occasione per esaminare le proposte presentate dagli eletti locali e, più in generale, cercheranno di individuare tutti i possibili modi per ottimizzare i costi e le fasi di attuazione al fine di garantire la sostenibilità finanziaria del programma. Sarà inoltre necessario esaminare le conseguenze dei vari scenari possibili sulla dichiarazione di pubblica utilità delle prime due fasi delle vie d’accesso francesi dell’agosto 2013. Infine, sarà necessario garantire che queste discussioni siano adeguatamente collegate alle varie ipotesi che saranno esaminate nel contesto del prossimo dibattito pubblico sullo sviluppo a lungo termine del nodo ferroviario di Lione. A questo proposito, mi auguro che si presti particolare attenzione al miglioramento della qualità delle relazioni tra Lione e la Savoia, nonché a garantire un buon coordinamento con il lavoro del comitato di consultazione interdipartimentale sui terreni agricoli e forestali, istituito nel 2014.

 *   *   *

     Vorrei che fosse istituito un comitato di pilotaggio, sotto la sua presidenza, per monitorare l’attuazione di questo programma di studi. Vi parteciperanno rappresentanti degli enti locali interessati, in particolare la regione, i dipartimenti, gli agglomerati e le principali città, SNCF Réseau, DGTIM e i servizi decentrati dello Stato. Sarete sostenuti da un rappresentante del Consiglio Generale per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile (CGEDD),

     Al termine di questo processo, le conclusioni degli studi, accompagnate dal parere del comitato di pilotaggio, mi consentiranno di elaborare il piano generale della linea classica Digione-Modane e gli orientamenti da adottare per la progressiva costruzione dei nuovi tratti di accesso alla galleria di base.

      Inoltre, ho deciso di istituire un osservatorio permanente della saturazione ferroviaria sulle attuali vie di accesso e sul tunnel del Moncenisio. Questo osservatorio, presieduto dal rappresentante del CGEDD, avrà il compito di oggettivare la realtà del traffico e le capacità disponibili consentite dalle infrastrutture e dalle regole operative attuali, al fine di anticipare eventuali fenomeni di saturazione o difficoltà operative e di effettuare investimenti per prevenirli. Comprenderà rappresentanti di SNCF Réseau, che fungerà da segretariato tecnico, società ferroviarie, autorità organizzatrici dei trasporti e, in generale, tutti gli attori che sembra opportuno coinvolgere.

      I lavori di questo osservatorio saranno ampiamente diffusi e regolarmente riferiti al comitato di cui sopra.

      Spero che la prima riunione del comitato direttivo si tenga quanto prima possibile, in particolare per avviare i primi scambi sulla precisa coerenza del programma di studio e per avviare in ogni caso le discussioni sul suo finanziamento, spero che una prima relazione sullo stato di avanzamento del programma e sul suo calendario di attuazione sia inviata nell’estate del 2019.

     Voglia gradire, Signor Prefetto, i migliori saluti.

                                                                                                                                                    Elisabeth BORNE


Lyon Turin  ? Non, Dijon Turin !

C’est le nouvel itinéraire décidé par la France pour économiser 11 milliards d’euros dans les tunnels entre Lyon et le tunnel de base.

Grandes manœuvres ferroviaires en France, la nouvelle ligne Turin-Lyon ne passera plus par Lyon, mais par …. Dijon, une ville à 200 kilomètres plus au nord.

Elisabeth Borne, ministre française des Transports, a révélé cette nouveauté dans une lettre adressée au Prèfet de Lyon le 8 avril 2019 (voir ci-dessous), dans laquelle elle indique les prochaines étapes du transport ferroviaire de marchandises de la frontière franco-italienne à Paris.

Voici le programme détaillé présenté par la Ministre.

-  “Tout d’abord, en attendant la construction de nouveaux tronçons, la ligne ferroviaire en service et modernisée Dijon-Modane sera la voie d’accès au tunnel de base lors de sa mise en service, prévue en 2030.

-  … les grands projets d’infrastructures doivent s’inscrire dans une démarche progressive de mise en œuvre, en commençant par les nécessaires optimisations du réseau dans lequel ils sont intégrés, avant la construction de tronçons de nouvelles lignes qui seront ensuite échelonnées dans le temps.

-  En ce qui concerne les nouveaux tronçons de la ligne ferroviaire entre Lyon et le tronçon transfrontalier du tunnel, les réflexions se poursuivront pour déterminer les investissements appropriés afin de faire face à l’augmentation du trafic dans le temps.”

Explication

Les nouveaux tronçons de la ligne ferroviaire entre “Lyon et le tronçon transfrontalier du tunnel” comprennent 72,4 kilomètres de tunnels (Sainte-Blandine 2,4 km, Dullin-L’Epine 15 km, Chartreuse 25 km, Belledonne 20 km et Glandon 10 km).

La France ne semble pas avoir l’intention visible de construire ces cinq tunnels, du moins au cours de ce siècle, car il est nécessaire un investissement pouvant atteindre 11 milliards d’euros.

La ministre a donc confirmé que l’intérêt de la France pour cette liaison est le transport de marchandises et non de passagers. Le mot “fret” apparaît sept fois dans sa lettre, le mot “passager” seulement trois fois et se réfère en particulier aux trains de banlieue.

L’objectif déclaré de la ministre est de ” réaliser des investissements à court terme sur la ligne en service et de porter sa capacité à 10 millions de tonnes de fret par an (d’ici 2030), puis à 15 millions de tonnes après 2030 “.

Mais équiper le tronçon transfrontalier d’un nouveau tunnel de base de 57 km, d’une capacité estimée entre 50 et 70 millions de tonnes sans construire de nouvelles lignes ferroviaires d’accès au tunnel de même capacité entre Lyon ou Dijon et le tunnel de base (mais aussi entre Turin et le tunnel), serait un investissement inutile comme l’ont longtemps démontré les experts ferroviaires.

Cette lettre révèle l’inquiétude de la ministre Borne face à l’insuffisance du trafic de fret et de passagers sur cette ligne, même à moyen et long terme, et au manque de financement d’un projet qui, au-delà des déclarations, s’avère inutile.

La preuve ? Le ministre veille à ne pas informer la France de la manière dont elle financera la construction de ses 45 km du tunnel Lyon Turin. Peut-être elle s’attend de l’Union européenne qu’elle finance également la construction des lignes d’accès au tunnel ?

La LOM (Loi d’Orientation des Mobilités) approuvée en première lecture au Sénat français le 2 avril dernier ne contient aucune mesure économique, mais seulement des déclarations de principe qui ne contraignent pas le Gouvernement à financer ce projet.

Par souci de prudence, le ministre souhaite connaître, par la mise en place d’un observatoire permanent, la saturation ferroviaire sur les voies d’accès actuelles et sur le tunnel du Mont-Cenis.

Les décisions du ministre français devraient faire comprendre à l’Italie que la France ne s’intéresse pas (en ce siècle) au projet Lyon-Turin, à tel point qu’elle a déjà changé son itinéraire à Dijon-Turin.

La Lettre adressée par Mme Elisabeth Borne au Préfet de Lyon le 8 avril 2019

MINISTERE DE LA TRANSITION ECOLOGIQUE ET SOLIDAIRE

La ministre chargée des transports auprès du ministre d’Etat

Hôtel Le Play – 40, rue du Bac – 75007 Paris – Tél : +33 (0)1 40 81 21 21 22

https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/

Monsieur Pascal MAIHLOS, Préfet de la région Auvergne – Rhône-Alpes

Rue Pierre Corneille 69419 LYON

Paris, le 8 avril 2019

Monsieur le Préfet,

      Le projet de ligne nouvelle ferroviaire Lyon-Turin doit contribuer au report modal, de la route vers le fer, du trafic de marchandises traversant les Alpes franco-italiennes et à la réduction des impacts environnementaux des flux routiers dans les territoires traversés notamment ceux liés à la qualité de l’air. En offrant une liaison ferroviaire performante entre la France et l’Italie ce projet, qui constitue le maillon essentiel du corridor méditerranéen au sein du réseau transeuropéen de transport (RTE-E), améliorera les liaisons entre les grandes agglomérations alpines.

     Le programme complet de réalisation des lignes nouvelles des accès français, qui doit assurer la continuité entre l’est lyonnais et la section transfrontalière  à Saint-Jean-de-Maurienne, est  constitué de différents éléments: (i) une ligne nouvelle mixte fret et voyageurs entre Grenay et Chambéry ; (ii) une ligne à voie unique destiné au trafic de fret entre Avressieux et Saint-Jean-de-Maurienne intégrant la traversée en tunnel des massifs de Chartreuse, Belledonne et Glandon ; (iii) la mise à deux voie de cette même section ; (iv) une ligne à grande vitesse entre Lyon Saint Exupéry et Avressieux. Les deux premières phases de ces accès ont été déclarées d’utilité publique le 23 août 2013.

    Le projet de loi d’orientation des mobilités, présenté en Conseil des ministres le 26 novembre 2018 en cours d’examen au Parlement, vise à donner la priorité à l’amélioration des transports du quotidien, conformément aux orientations fixées par le Président de la République. En cohérence avec cette priorité, les grands projets d’infrastructure doivent s’inscrire dans une démarche de réalisation progressive, en commençant par les optimisations nécessaires du réseau dans lequel ils s’insèrent avant de réaliser des sections de lignes nouvelles qui seront ainsi échelonnées dans le Temps.

     C’est la raison pour laquelle l’exposé des motifs du projet de loi précise que « la modernisation de la ligne existante Dijon – Modane sera conduite pour lui permettre d’accueillir dans de bonnes conditions les trafics de fret sur l’itinéraire international Lyon – Turin lors de la mise en service du tunnel de base et de faire face à l’accroissement des transports ferroviaires du quotidien. Il s’agit de réaliser des investissements à court terme sur la ligne classique et porter sa capacité à hauteur de 10 millions de tonnes de fret par an à l’ouverture du tunnel transfrontalier (2030), puis 15 millions de tonnes ensuite. Concernant les sections nouvelles entre Lyon et la section transfrontalière du tunnel, les réflexions seront poursuivies pour déterminer les phasages pertinents afin de faire face dans la durée à l’accroissement des trafics. »

     Dans ce contexte, j’ai demandé à SNCF Réseau d’engager dès à présent un programme d’études visant à préciser les différents aménagements d’infrastructures à réaliser sur les voies d’accès au tunnel de base franco-italien, qu’il s’agisse de la modernisation du réseau existant ou de la réalisation de sections de lignes nouvelles, en fonction de la croissance des trafics constatée et prévisible sur l’axe. Ce programme d’études devra s’articuler autour de deux thématiques.

     1 – En premier lieu, dans l’attente de la réalisation de sections de lignes nouvelles, la ligne classique Dijon-Modane modernisée constituera l’itinéraire d’accès au tunnel de base à sa mise en service, attendue à l’horizon 2030. SNCF Réseau établira donc un schéma directeur de cette ligne classique afin d’identifier les investissements nécessaires et d’en définir le calendrier de réalisation pour acheminer un trafic de fret de 10 Mt/an avant la mise en service du tunnel transfrontalier, soit un niveau comparable à celui supporté par cet axe il y a une vingtaine d’années, puis 15 Mt/an ensuite. Les solutions retenues devront également permettre de répondre à l’accroissement des trafics voyageurs, en particulier pour les trains du quotidien qu’il convient de renforcer dans un contexte de saturation des itinéraires routiers en Combe de Savoie.

 Par ailleurs, je souhaite que SNCF Réseau porte une attention particulière aux mesures d’insertion nécessaires pour accompagner la redynamisation des trafics fret sur la ligne Dijon- Modane, ainsi que la poursuite de la croissance des trafics voyageurs, notamment s’agissant de la maîtrise des nuisances sonores et de la mise en place de dispositifs anti déraillement dans le secteur du lac du Bourget.

     2 – Parallèlement, SNCF Réseau réinterrogera la consistance et la programmation dans le temps des différentes phases des sections de lignes nouvelles qui permettront d’offrir des capacités supplémentaires d’accès au tunnel de base, de manière à faire face à l’évolution des trafics postérieurement à la mise en service du tunnel et à garantir ainsi la performance globale de la liaison.

     Ces travaux seront notamment l’occasion d’examiner les propositions portées par les élus locaux et, plus généralement, s’attacheront à rechercher toutes les pistes d’optimisation des coûts et des phasages afin de garantir la soutenabilité financière du programme. Il conviendra par ailleurs d’examiner les conséquences des différents scénarios envisageables sur la déclaration d’utilité publique des deux premières phases des itinéraires d’accès française intervenue en août 2013. Il s’agira enfin de veiller à la bonne articulation de ces réflexions avec les différentes hypothèses qui seront examinées dans le cadre du prochain débat public relatif aux aménagements de long terme du nœud ferroviaire lyonnais. A cet égard, je souhaite qu’une attention particulière soit apportée à l’amélioration de la qualité des relations voyageurs entre la Métropole lyonnaise et la Savoie, ainsi qu’une bonne articulation avec les travaux de la commission de concertation interdépartementale sur le foncier agricole et sylvicole des accès mise en place en 2014.

*    *    *

     Je souhaite qu’un comité de pilotage, sous votre présidence, soit constitué afin de suivre la mise en couvre de ce programme d’études. Il comprendra des représentants des collectivités territoriales concernées, notamment de la Région, des Départements, des Agglomérations et des principales villes, de SNCF Réseau, de la DGTIM et des sévices déconcentrés de l’Etat. Vous bénéficierez de l’appui d’un représentant du Conseil General de l’environnement et du développement durable (CGEDD).

      A l’issue de cette démarche, les conclusions des études, accompagnées de l’avis du comité de pilotage, me permettront d’arrêter le schéma directeur de la ligne classique Dijon-Modane ainsi que les orientations à retenir pour la réalisation progressive des sections nouvelles d’accès au tunnel de base.

      Par ailleurs, je décide la mise en place d’un observatoire permanent de la saturation ferroviaire sur les itinéraires d’accès actuels et le tunnel de Mont-Cenis. Cet observatoire, placé sous la présidence du représentant du CGEDD, aura pour mission d’objectiver la réalité des trafics ainsi que les capacités disponibles permises par les infrastructures actuelles et les règles d’exploitation, afin d’anticiper les éventuels phénomènes de saturation ou de difficultés d’exploitation et d’engager les investissements permettant de les prévenir. Il comprendra notamment des représentants de SNCF Réseau, qui en assurera le secrétariat technique, des entreprises ferroviaires, des autorités organisatrices de transport et, de manière générale, tout acteur qu’il semblera pertinent d’associer.

       Les travaux de cet observatoire seront largement diffusés et feront l’objet d’information régulière dans le cadre du comité mentionné précédemment.

     Je souhaite que la première réunion du comité de pilotage se tienne dans les meilleurs délais afin notamment d’engager les premiers échanges sur la consistance précise du programme d’études et d’engager les discussions sur son financement en tout état de cause, je souhaite qu’un premier point d’étape sur le programme et son calendrier de réalisation soit adressé à l’été 2019.

      Je vous prie de croire, Monsieur le Préfet, à l’assurance de mes sincères salutations.

                              Elisabeth BORNE