… la comunicazione fuorviante di TELT e di Salvini …

20190226

La società franco-italiana TELT ha ricevuto nel 2015 dai suoi azionisti, i Governi francese e italiano, un solo ordine: realizzare la Torino-Lione nel rispetto degli Accordi internazionali.

Se i sostenitori della Torino-Lione affermano che, se non si fa in fretta, si perderanno 300 milioni di euro di fondi europei, la realtà è un’altra: questi fondi sono già persi a causa dei ritardi causati da TELT nella conduzione dei lavori geologici nei cantieri italiano e francese.

La Commissione europea adotterebbe il principio use it or lose it (usali o perdili) come ha già fatto nel 2013 annullando ben 276,5 milioni di euro. Un Audit No TAV segnala che circa il 75% dei fondi europei sono stati o saranno ritirati dalla Commissione europea per ritardi del progetto.

La fuorviante comunicazione di TELT, adottata acriticamente dai sostenitori politici, sindacali, industriali della Torino-Lione, mira a far credere che sia l’attuale dibattito politico e sociale intorno al futuro di questo progetto la causa della cancellazione di una parte dei fondi europei.

Perché TELT esercita il potere conferitole per fare attività di lobby? Da anni si comporta come un’azienda privata alla ricerca di clienti da soddisfare, lancia campagne pubblicitarie ed eventi pubblici, si è dotata di un ufficio stampa e retribuisce esperti comunicatori, tutto a spese dei contribuenti. Sono spese inutili che distraggono una parte dei finanziamenti pubblici destinati a scavare le montagne.

TELT mira a convincere i decisori politici ad adottare decisioni in contrasto con gli accordi internazionali per rassicurare gli amici dei suoi capi (Hubert du Mesnil, presidente e Mario Virano, direttore generale), ossia le grandi società di costruzione, che essi non saranno privati di un lucroso affare: lo scavo miliardario del tunnel di base di 57,5 km di 9,6 miliardi di euro.

Salvini e Rixi, che affermano di essere difensori degli interessi italiani, lo sanno che il nostro Paese finanzierà la stragrande maggioranza dei costi del progetto, e che dunque l’Italia pagherà la gran parte dei lavori in Francia?

I lavori geologici in Italia sono terminati da oltre un anno, ma il cantiere per lo scavo del tunnel di base non parte. Perché, chi è il responsabile?

In Francia il cantiere geologico accumula ritardi, l’Europa non erogherà i fondi promessi se i lavori geologici in corso non saranno terminati entro il 31 dicembre 2019, scadenza materialmente impossibile da rispettare. Perché, chi è il responsabile?

I gravi ritardi del progetto sono il risultato di una gestione complessivamente inefficiente di TELT, lo confermano l’analisi degli avanzamenti del progetto e le passate decisioni della Commissione europea di cancellare i fondi europei al progetto.

Nel 2013 LTF (divenuta nel 2015 TELT) perse 276,5 milioni di euro, il 41% dei fondi europei di € 671,8 milioni all’epoca disponibili: la Commissione europea li cancellò per i ritardi nell’esecuzione dei lavori. Oggi la Commissione europea minaccia l’Italia e la Francia di reiterare questa decisione.

Sono al corrente TELT, e i ministri Toninelli e Salvini, che la quota di fondi europei per lo scavo del tunnel contenuta nel Grant Agreement 2015 di 813 milioni di euro è oggi inutilizzabile perché l’art. 16 dell’accordo del 2012 non permette il lancio di lavori definitivi dato che Francia e Italia non hanno stanziato i 9,6 miliardi di fondi necessari per realizzare l’intero tunnel? Chi è il responsabile?