20250424 – 20250506 – Texte en français

… tacete e lasciateci trafficare …

Il pubblico non sa

Ci sono molte informazioni intorno al progetto Torino-Lione (il c.d. tunnel di base del Moncenisio), che il pubblico ha il diritto di conoscere ma che sono poco o per nulla diffuse, e che meriterebbero inchieste indipendenti.

Tra queste:

-      l’Incredibile caso del Dossier di Attualizzazione dei Costi nascosto ➣ da € 8,6 Mld a € 11,1 Mld e infine a € 14,7 Mld,

e

-      l’Improbabile data di inaugurazione del tunnel del Moncenisio nel 2033.

Perché TELT nasconde le realtà del suo operato

TELT, Promotore pubblico costituito nel 2015 in forma di società per azioni semplificata di diritto privato francese partecipata in  modo paritario da Italia e Francia, è divenuta anno dopo anno un’impresa dominante in val Susa e in val Maurienne, colonizzando questi territori nell’attuazione delle decisioni politiche che hanno imposto di realizzare il tunnel Torino-Lione a due canne di 57,5 km, incardinate nei Trattati tra Italia e Francia del 2001 e del 2012.

Telt, da agente per conto di Italia e Francia, ha tuttavia assunto ironicamente il ruolo di feudatario e impone l’opera nei territori operando spesso oltre i compiti assegnati dai prìncipi e princìpi proponenti, cfr. a questo proposito l’enorme ruolo che ha assunto la sua comunicazione.

Da oltre 36 anni il progetto è fortemente contestato in modo nonviolento dalle popolazioni, che l’hanno definito un Crimine Ambientale.

Tuttavia, l’approfondimento mediatico sulla sua innecessarietà è posto in secondo piano a favore delle cronache dei c.d. scontri con le forze dell’ordine che hanno militarizzato i cantieri in Italia, e ora anche in Francia.

I costi della “difesa dei cantieri”, definiti da TELT opere per la sicurezza non a tutela dei lavoratori (cfr. QUI i “morti nascosti”), ma per escludere con alti muri, reticolati, filo spinato e videocamere gli sguardi indiscreti degli osservatori (cittadini residenti nei pressi), sono tenuti a suo carico e quindi rimborsati anche dall’Unione europea.

Ironicamente, si potrebbe dire che la sigla TELT è diventata l’acronimo di Tacete E Lasciateci Trafficare.

L’opposizione popolare al progetto è iniziata nel 1989 e prosegue

Molte sono state le denunce e le condanne a carico degli oppositori per fatti spesso “bagatellari”, ma i Tribunali non condividono sempre le richieste delle Procure.

In Italia, il 31 marzo 2025 è stata emessa la sentenza che assolve 16 oppositori No TAV, imputati dall’accusa di “associazione a delinquere”, perché il fatto non sussiste. Respinte anche le richieste di danni per milioni avanzate dalle parti civili, Telt e Ministeri. Vedi le foto del presidio davanti al Tribunale: la determinazione e poi la gioia per la sentenza.

In Francia, è del 18 aprile 2025 l’assoluzione di Philippe Delhomme, un cittadino francese e oppositore del progetto che rischiava 8 anni di carcere in un procedimento giudiziario tenutosi presso il Tribunale di Albertville, Savoia nel quale TELT si era costituita parte civile, cfr. qui il Comunicato Stampa in francese e italiano che offre tutti i dettagli.

Leggere anche : Le Manifestazioni NO TAV di maggio 2025 a Susa e a Saint-Jean-de-Maurienne

 

Le Mafie

In Italia il progetto fa parte delle opere strategiche imposte a suo tempo all’Italia da Berlusconi e un Commissario governativo straordinario sostituisce, e quindi sottrae ogni potere amministrativo e procedurale nei territori, ai Sindaci, ai Consigli Comunali e alla Regione Piemonte.

Oltre al Commissario governativo – lo Stato che decide ed esclude i principi democratici che “rallenterebbero i tempi“, nei territori si sono installate da anni le mafie sempre alla ricerca di lauti banchetti.

E’ sotto gli occhi degli osservatori che TELT è inadeguata ad impedire alle mafie di infiltrarsi nei cantieri, al di là delle sue alate dichiarazioni circa l’efficacia dei c.d. protocolli antimafia, cfr. queste notizie:

La Stampa 17 ottobre 2024 - Interdittiva per mafia a Cogefa, l’azienda: “Noi vittime, ora il ricorso”. Dal Tenda alle opere per la Tav, i cantieri del colosso delle costruzioni

17 ottobre 2024 – I Boss lo chiamavano il Generale, scoppia il bubbone del sodalizio tra  ‘ndrangheta e CO.GE.FA nei cantieri del TAV

6 aprile 2024 – L’Indipendente

5 aprile 2024 - https://infoaut.org/crisi-climatica/tav-mafia-nuove-prove-del-coinvolgimento-della-ndrangheta-nel-tav-torino-lione

Il Catalogo di TELT

 

TELT, pur non avendo nel suo Catalogo altri prodotti e servizi da vendere oltre a ciò che i suoi azionisti e clienti, gli Stati Italia e Francia, l’hanno incaricata di fare, ossia costruire e gestire il tunnel di base di 57,5 km e gestire il tunnel del Fréjus esistente di 13,6 km:

-   ha investito molto nella “comunicazione di impresa” (cfr. qui i dati nei Bilanci TELT: solo tra il 2018 e il 2023 circa € 11,6 milioni) e retribuisce una costosa squadra di comunicatori che, mediante Comunicati stampa, conferenze e pubblicità a pagamento esalta i risultati di TELT e sottovaluta, o addirittura nasconde, i problemi economici e/o geologici sui cantieri, e produce un’abile e ambigua comunicazione,

-    ha creato un sito https://www.telt.eu/it/ che a prima vista pare fornire informazioni complete circa i lavori svolti e quelli futuri, ma che fa ampio uso di greenwashing.

Chi visita tale sito – i decisori politici, i media o i semplici cittadini – ne ricava l’impressione che basti leggere ciò che l’editore TELT scrive per conoscere il c.d. “stato dell’arte” del progetto. Ma è una falsa impressione.

Per poter costruire la “sua” realtà, TELT non ha mai accettato alcun contraddittorio sincrono e pubblico perché teme un vero confronto soprattutto con chi conosce il progetto nei dettagli e che potrebbe facilmente contestare le sue affermazioni.

Anche i Bilanci di TELT non sono pubblicati nel suo sito, mentre sono presenti qui.

Leggere anche : La comunicazione di TELT, tra Autorappresentazione e Greenwashing

 

Il Costo della Torino Lione è aumentato del 29% a € 11,1 miliardi e infine del 70% a € 14,7 miliardi, ma il Dossier di Attualizzazione dei costi non è stato reso pubblico

Nel Comunicato TELT del 26 luglio 2024  è stata data notizia dell’aumento dei costi del Tunnel di base del 29%, da 8,6 a 11,1 miliardi di € (base euro 2012), importo illustrato in un Dossier di Attualizzazione redatto dalla società di consulenza Grant Thornton Financial Advisory Services.

Tale importo è stato quindi aggiornato a € 14,7 Mld (valuta corrente), vedi infra la comunicazione del vice ministro Edoardo Rixi del 13 marzo 2025.

Il Dossier di attualizzazione dei costi potrebbe contenere delle informazioni molto interessanti e forse imbarazzanti per il Promotore Pubblico se:

- TELT non lo ha messo a disposizione del pubblico nel suo sito,

- Il MIT – Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non ha ancora risposto alla richiesta di Accesso Civico del 20 gennaio 2025,

- le Ferrovie dello Stato, azionista al 50% di TELT, conoscono il Dossier ma non lo possono mettere a disposizione del pubblico perché società quotata in Borsa,

- CINEA, Agenzia della Commissione Europea che finanzia il progetto dichiara di non esserne in possesso,

- il sig. Mathieu GroschCoordinatore europeo del progetto e funzionario della Commissione europea, che siede nel Consiglio di Amministrazione di TELT, è al corrente della sua esistenza ma non lo possiede,

 - Il Ministero francese dei Trasporti, azionista al 50% di TELT, non risponde alla richiesta di un Deputato francese.

Eppure nel 2015 TELT aveva fornito al pubblico il Dossier di Certificazione dei Costi 9 ottobre 2015 (Costo € 8,6 miliardi base euro 2012).

Rileviamo che la quantità di negazioni di TELT alle domande di Accesso Civico alla sua documentazione aumenta con il passare del tempo e sottrae ai cittadini la loro legittima curiosità (il diritto a sapere…). Ci auguriamo che la Corte dei conti italiana, francese e europea si preoccupino della deriva dei costi di quest’opera pubblica.

Leggere anche : Sollecitata da mesi, TELT ha comunicato il 26 luglio 2024 il Costo Attualizzato del Progetto Torino-Lione.

 

Inoltre TELT non ha neppure comunicato nel suo sito il costo attualizzato di € 14,7 miliardi (a valuta corrente) che è stato reso noto dal vice ministro dei trasporti Rixi il 13 marzo 2025 nel corso di un’audizione alla IX Commissione trasporti della Camera.

Per leggere tale Dossier di Attualizzazione dei Costi PresidioEuropa ha fatto ricorso all’Accesso Civico Generalizzato a TELT, al MIT, al Coordinatore europeo del progetto Torino-Lione, a CINEA - Agenzia della Commissione Europea che finanzia il progetto e al proprietario al 50% di TELT – le Ferrovie dello Stato italiano. Tutti hanno negato, con varie motivazioni, la consegna del Dossier.

Qui la documentazione relativa alle negazioni all’Accesso da parte di MIT, del Coordinatore europeo, di CINEA e delle FS.

In Francia il Deputato della Savoia all’Assemblea Nazionale francese Jean-François Coulomme ha chiesto il 31 marzo 2025 copia del Dossier al Ministero dei trasporti francese, il proprietario dell’altro 50% di TELT, ma non ha ancora avuto alcuna risposta.

L’Accesso Civico Generalizzato al Dossier di Attualizzazione dei Costi è stato negato da TELT con due comunicazioni: alla Prima Negazione è stato inviato un Ricorso a TELT al quale ha fatto seguito la Seconda Negazione.

Le spiegazioni che TELT dà a sostegno della sua negazione sono pretestuose in quanto non forniscono alcuna motivazione su quale sarebbe il “pregiudizio concreto” che subirebbe TELT ove comunicasse tali informazioni, ed elusive perché non indicano né l’oggetto né le modalità dell’attualizzazione dei costi che sono dati che devono essere conosciuto da tutti, impattando sull’utilizzo delle risorse della collettività.

TELT offre insufficienti e parziali spiegazioni a difesa dell’aumento dei costi, e nasconde i dati di dettaglio che permetterebbero ai cittadini elettori ed eletti di verificare come vengono spesi quasi 15 miliardi di € di fondi pubblici e quali sarebbero i motivi che hanno portato al quasi raddoppio dei costi (da € 8,6 a 14,7 miliardi a valuta corrente), ben oltre il tasso di inflazione ufficiale del periodo.

Il Costo del Tunnel e l’asimmetria della ripartizione tra Italia e Francia

Il costo del tunnel di 57,5 km è di € 14,7 miliardi, pari a € 255,7 milioni al km (che equivale al costo di un ospedale di medie dimensioni).

Per effetto della ripartizione asimmetrica dei costi definita all’Art. 18 dellAccordo di Roma del 2012 l’Italia, al netto dei contributi UE, sosterrà un costo/Km di € 329,2 milioni e la Francia di 75,7€  milioni, 4 volte di meno.

L’Italia dovrebbe pagare il 57,9% dei costi per 12,5 km di tunnel, la Francia il 42,1% per 45 km.

Leggere anche : TAV Anno Zero, l’Inizio della Fine della Torino Lione

 

La data mobile di fine lavori … dal 2033

Tra le notizie inverosimili fornite nel tempo da TELT l’esempio più lampante è la data di fine lavori che da sempre questa società sposta in avanti con disinvoltura, senza dare spiegazioni.

A questo proposito citiamo una foto ufficiale di TELT presa nei suoi uffici di Torino il 5 aprile 2017 nella quale si legge su un contatore che mancano 4653 giorni all’inaugurazione del tunnel il 31 dicembre 2029.

Ma a luglio 2024 TELT affermò con un Comunicato che il servizio ferroviario nel tunnel avrebbe invece avuto inizio entro il 31 dicembre 2033, cfr. tale data di inaugurazione in questo Comunicato Stampa che tuttavia non la cita nel titolo.

La nostra valutazione sulla data di inaugurazione del tunnel al 2081

Da parte nostra abbiamo ipotizzato la possibile data di inaugurazione del tunnel considerando il nuovo costo di € 14,7 Mld., il ritmo settennale dei finanziamenti UE e la loro erogazione annua media dal 2015 di circa € 100 milioni.

Il risultato dell’incrocio di questi tre dati pone l’inaugurazione del tunnel non prima della fine del 2081 e non del 2032 come affermato pubblicamente con spavalderia dal Ministro Salvini e confermato per il 2033 in questa nostra intervista all’ing. Manuela Rocca, Direttrice generale aggiunta di TELT. E tralasciamo per il momento ulteriori aumenti dei costi e quindi della consegna del tunnel.

Allo stato dei finanziamenti già erogati fino ad ora dall’UE per lavori da eseguire entro il 31 dicembre 2027 (il cui totale è stimato in € 4,23 Mld), per garantire la data di inaugurazione alla fine del 2033, dovranno essere finanziati lavori per circa € 10,46 miliardi da eseguire a partire dal 1° gennaio 2028:

-      la UE dovrebbe garantire a TELT un finanziamento del 50% di questo importo (pari a € 5,23 Mld.) attraverso l’erogazione di € 872 milioni all’anno a partire dal 1° gennaio 2028, data di inizio del prossimo settennato UE; noi stimiamo che tali erogazioni saranno impossibili, fino ad oggi un simile importo annuale veniva erogato dalla UE ogni sette anni,

-      la Francia e l’Italia dovrebbero erogare a TELT l’altro 50%, ossia € 872 milioni all’anno tra il 1° gennaio 2028 e il 31 dicembre 2033: anche qui riteniamo che vi sia un’impossibilità palese di finanziamento, tali importi risultano del tutto sproporzionati alle disponibilità di Italia e Francia.

Ecco perché, se l’Italia e la Francia continueranno a voler realizzare il progetto, dovranno rassegnarsi a prolungare la scadenza dei lavori all’anno 2081, sperando che la UE prosegua a finanziare il progetto al 50% o, in mancanza di fondi europei, incrementando il valore delle quote nazionali.

A futura memoria richiamiamo l’attenzione dei lettori sulla incrollabile certezza del vice ministro Edoardo Rixi che il 13 marco 2025 ha dichiarato: “Riteniamo, quindi, che non ci siano problemi dal punto di vista del finanziamento e che l’opera verrà portata avanti così come previsto dall’intesa raggiunta tra i due Paesi”.